Burden sharing, bail in, merchant acquiring: per Mps si usa un gergo incomprensibile
Banche, aumenti in vista per Mps e Carige, widiexpress

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Per vederci chiaro, abbiamo quindi deciso di dedicarti un approfondimento in due parti.

Nella prima abbiamo ripercorso tutte le tappe che partendo dalla stesura del piano industriale MPS , e passando per il fallimento dell’operazione di ricapitalizzazione, hanno portato alla creazione del cosiddetto “piano salva banche“.

In questa seconda parte, invece, prenderemo in esame le più recenti Monte Paschi Notizie. Tieni conto che la vicenda è in costante evoluzione: continua a seguirci, ti aggiorneremo in tempo reale.

Buona lettura.

Monte Paschi: Emissioni Garantite

Il fallimento dell’operazione di ricapitalizzazione di Monte Paschi, a dicembre 2016, rende evidente la necessità di un intervento statale, che arriva neanche due ore dopo la notizia del naufragio dell’operazione.

E’ il decreto salva risparmio, da alcuni ribattezzato decreto salva banche, che stanzia un fondo di circa 20 miliardi di euro per il soccorso agli istituti di credito italiani in difficoltà. Si tratta di Monte Paschi, ma anche delle note Banca Etruria, Marche, Veneto e Popolare di Vicenza.

Al 26 gennaio, Monte Paschi torna ad emettere titoli. Questa volta, dopo l’intervento del governo via decreto, garantiti dallo stato. Le emissioni ammontano a 7 miliardi, distribuiti in due tranche:

  • la prima, del valore di 3 miliardi con cedola dello 0.5% e scadenza nel gennaio 2018;
  • la seconda del valore di 4 miliardi con cedola allo 0.75 % e scadenza nel gennaio 2020.

I titoli potranno essere venduti sul mercato o utilizzati come garanzia per le future operazioni di finanziamento dell’istituto. Monte Paschi, inoltre, annuncia l’emissione ulteriore di 15 miliardi di bond nel corso di questo 2017.

Monte Paschi Notizie: il rating

Rating: una parola che avrete sentito nominare spesso nel settore bancario.

Se riferito alle banche il rating è un indice di sintesi che mostra il grado di solvibilità e di stabilità finanziaria dell’istituto. Ad assegnarlo sono agenzie specializzate di settore, fra le più famose, Standard & Poors, Fitch e DBRS.

I rating vengono assegnati anche ai titoli emessi dagli istituti di credito. In questo caso, sono un indice dell’affidabilità dell’investimento secondo le agenzie.

I sistemi di calcolo adottati dalle agenzie possono variare, ugnuna di esse ha una propria scala di misurazione. In generale, però, la dinamica è la stessa: ad un rating alto, corrisponde un’alta solidità e affidabilità del titolo o di solvibilità dell’istituto di credito. In caso contrario , si prospettano maggiori rischi di perdite di valore del titolo / insolvibilità della banca.

Monte Paschi è stata quindi sottoposta al banco di prova di DBRS.

Per la prima tranche di emissioni con cedola allo 0.5%, l’agenzia ha fornito rating R-1, basso, a breve termine. Un segnale non proprio positivo per gli investitori. Viceversa, la seconda tranche con cedola al 0.75% è stata valutata con rating BBB (alto) a lungo termine. Entrambi i titoli hanno una tendenza “Stabile”: nel corso del tempo, DBRS non prevede brusche fluttuazioni di valore. Questo, probabilmente per la garanzia statale, irrevocabile.

Monte Paschi: il merchant acquiring

Il 3 Febbraio Monte Paschi cede all’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI) le attività di merchant acquiring. Il termine identifica tutte quelle attività riconducibili al sistema dei pagamenti elettronici, e che per il solo 2016 ha fruttato all’istituto senese 17 miliardi di euro.

ICBPI è un’S.P.A. leader a livello mondiale nella gestione dei pagamenti elettronici, controllata dai fondi americani Advent, Bain Capital e Clessidra tramite una terza società, Mercury.
ICBPI e MPS stipulano anche una partnership decennale per lo sviluppo e il collocamento di prodotti alla clientela attuale e futura di Monte Paschi. Il tutto, attraverso la controllata di ICBPI, Cartasì.

L’operazione ha portato nelle casse dell’istituto 520 milioni di euro.

Monte Paschi: le “liste nere” degli insolventi

Intanto le voci che chiedono maggior chiarezza sul caso Monte Paschi si moltiplicano. A dare il via è Enrico Zanetti, Viceministro dell’economia e delle finanze nel governo Renzi, che chiede l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta per la riesamina del caso MPS, a gennaio 2017.

Secondo arriva l’appello di Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana. Parla di rendere nota la lista dei primi cento debitori insolventi dell’istituto senese.

Nonostante non sia ufficialmente nota, a fine gennaio i nomi cominciano a circolare. E che nomi. Si tratta di aziende di grandi dimensioni, tra cui Sorgenia, Gruppo Mezzaroma, Gruppo Stefanel, Amalfitana Gas. Ma anche di enti pubblici e di gestione di infrastrutture pubbliche, come il Comune di Colle Val d’Elsa e l’Aeroporto di Siena.

Monte Paschi: le ultime

Alcuni nomi ci sono, ma niente liste ufficiali di debitori da inserire nel decreto “salva risparmio”. A confermarlo è la votazione effettuata questo 7 febbraio 2017 al testo in commissione Finanze del Senato.

Spunta però una novità sostanziale: il tetto allo stipendio dei manager che andranno a gestire le banche in salvataggio.

La votazione ha inoltre riaperto i termini, fissandoli al 31 maggio, per le richieste di rimborso forfettario e automatico di Banca Marche, Etruria, CariFerrara e CariChieti.
Il motivo è evitare ogni possibile disparità di trattamento tra gli investitori di Monte Paschi e quelli degli altri quattro istituti. L’emendamento che prevedeva la richiesta di rimborso per MPS era infatti già presente in un emendamento del decreto. Ad accedervi potranno essere infatti tutti i piccoli investitori, ad eccezione di quelli che abbiano acquistato i titoli MPS dopo il 1 gennaio 2016.

Monte Paschi: le ultime news non sono mai ultime

Questi i punti principali del caso Monte Paschi sino ad oggi. Ma come visto nel corso del 2016, quando si parla di MPS le ultime news non sono mai ultime.

 

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