Arrivano come un fulmine a ciel – non proprio – sereno i dati della Cgia. Negli ultimi tre anni il sistema creditizio bancario ha subito un crollo e il Veneto è la regione più colpita.

Più di 62 miliardi di euro sono stati persi dalle aziende italiane a causa del calo progressivo degli impieghi bancari alle imprese. Insieme a quelli della Cgia arrivano anche i dati di Bankitalia, secondo i quali la grave crisi che da tre anni colpisce il nostro sistema creditizio ha favorito l’aumento della contrazione degli impieghi bancari alle imprese soprattutto in Veneto, ma anche nelle Marche e in Molise.

La regione Veneto è quella che ha subito un danno maggiore: si è infatti registrato un calo del 10,7% rispetto alla media nazionale del 6,8%. Insomma, soltanto alle aziende venete sono stati tagliati più di 10 miliardi di finanziamenti. Nelle Marche si è registrato un calo dei prestiti del 10, 4%. Ad essere colpita anche la Lombardia, dove il calo assoluto è stato addirittura superiore: il 15,9%. Il dato, però, non tende a preoccupare e ha assunto proporzioni più ridotte dato l’alto numero di aziende presenti nel territorio rispetto al resto delle regioni colpite.

Di notizie positive ce ne sono. Bankitalia sostiene infatti un rialzo delle stime di crescita  e un quadro economico generale favorevole. Segnalato infatti un aumento del credito bancario erogato ai privati e alle famiglie. Nonostante il crollo registrato negli ultimi tre anni, è bene differenziare anche il finanziamento alle imprese in base al settore e alle dimensioni. In questo senso i prestiti bancari nei servizi alle imprese sono rimasti pressoché immutati. Aumenta di qualche punto la percentuale dei prestiti erogati per servizi nella manifattura.

Oltretutto Paolo Zabeo, dell’Ufficio studi della Cgia afferma: «Sebbene in questi ultimi 3 anni i rubinetti del credito siano stati progressivamente chiusi il sistema economico veneto ha comunque tenuto».