Quando c’è un problema industriale la prima a essere tirata è la Cassa Depositi e Prestiti

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CassaDepositiscendesottoil%diGeneraliCassa depositi e prestiti è un gigante del risparmio, un perno insostituibile dell’economia ma anche salvatrice di ultima istanza di imprese statali e non in difficoltà o, addirittura, con un piede nella fossa. E’ il caso di Alitalia, dove la Cassa ddpp è sempre lì lì per diventare azionista (su richiesta dei politici) e, ora, è il caso dell’ex Ilva di Taranto nella quale la Cassa Depositi e Prestiti, nata per finanziare gli investimenti degli enti locali, potrebbe entrare in gioco se effettivamente i franco-indiani di Arcelor Mittal dovessero recedere dall’intento di acquistare la più grande acciaieria d’Europa. Perché in quel caso potrebbe essere ripresa in mano la proposta d’acquisto avanzata dalla cordata formata dal gruppo Arvedi, l’industriale degli occhiali Leonardo Del Vecchio, gli indiani di Jindal e, appunto, Cassa Depositi e Prestiti.

COSA FA LA CASSA DDPP

E’ una banca, ma anche una finanziaria. E’ una holding di partecipazioni, ma anche promotrice di investimenti. E’ pubblica, ma anche privata. La Cassa Depositi e Prestiti si occupa di finanziamenti per imprese ma anche di finanziamenti per Comuni, Province e Regioni utilizzando i 342,6 miliardi del risparmio postale di 26,9 milioni di italiani.

I FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE

Il grafico sopra mostra la “potenza di fuoco della Cdp spa: sono i milioni di euro che ogni anno, dal 2012 al 2018, la Cassa ddpp gestisce. Nel 2018 si sono raggiunti, anzi, superati di poco, i 36 miliardi di euro (più 6,9% rispetto al 2017) che hanno generato un utile di 2,5 miliardi, il 15,3% in più dell’anno precedente. Nel primo semestre del 2019 le risorse mobilitate sono state 13 miliardi, che sono andati in investimenti sul territorio come prestiti agli enti locali o investimenti in imprese che necessitavano di risorse per lo sviluppo.

I FINANZIAMENTI AGLI ENTI LOCALI

Ora per la Cassa Depositi e prestiti si apre una partita importante (oltre a quella delle nomine nelle società controllate come Sace, Simest, Cdp Immobiliare e Cdp Equity): quella della fibra ottica. La Cdp spa, infatti, ha, tra le tantissime altre, una partecipazione importante, il 50% (l’altro 50% è di Enel), in Open Fiber, una società creata per lo sviluppo della fibra ottica, e Flash Fiber, che appartiene a Telecom Italia.

LA CDP SPA E LA BANDA LARGA

La nomina di Franco Bassanini (ex ministro con Prodi, D’Alema e Amato, navigato politico e giurista ascoltatissimo) nel Consiglio d’amministrazione della Cdp spa, potrebbe dare una spinta a un’operazione di cui si parla da anni. Il motivo? Bassanini, che torna a svolgere un ruolo di perno nei delicatissimi equilibri della politica e della finanza italiana, è, oltre che consigliere di Cdp spa, anche presidente di Open Fiber. In seguito ad una complessa operazione finanziaria, la Cassa ddpp potrebbe diventare un importantissimo partner di Tim nello sviluppo della banda larga in Italia. Oltre che azionista di Ilva e salvatrice di Alitalia.

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