Ritorna così alla ribalta il problema delle polizze vita abbinate ai finanziamenti ipotecari. Questi prodotti sono già da tempo nel mirino di Ivass e Bankitalia per i costi di distribuzione spesso molto elevati (anche oltre il 50% del premio), le modalità di vendita e, in molti casi, le caratteristiche non allineate alle esigenze dei clienti. Nella quasi totalità dei casi, chi richiede un mutuo per acquistare casa o un prestito per comprare l’auto o un elettrodomestico, di fatto si vede condizionare l’operazione alla sottoscrizione di una copertura assicurativa a garanzia della restituzione.
In questo settore le autorità di vigilanza sono intervenute più volte a tutela dei consumatori, da ultimo nell’agosto 2015 con una lettera al mercato firmata congiuntamente da Bankitalia e Ivass. In pratica era una lunga serie di raccomandazioni rivolte a chi elabora i prodotti (le imprese assicuratrici) e a chi li colloca, banche e società di credito al consumo. Il 26 febbraio 2016 si è concluso il periodo in cui gli operatori avrebbero dovuto adeguarsi, ma non tutti lo hanno fatto. Sono leggermente scesi i costi, che in precedenza in alcuni casi erano spropositati; per quanto riguarda i mutui, nelle polizze a premio unico (la formula più diffusa) abbinate a importi di una certa entità, si arriva tranquillamente ad alcune migliaia di Euro, di cui la metà costituita da commissioni a favore della banca. Ma, in molti casi, caratteristiche dei prodotti e modalità di collocamento non sono state modificate e non sono stati risolti tutti i problemi di tutela dei consumatori. Il mercato delle polizze a protezione del credito, che per il momento è abbastanza fermo, dovrebbe quindi ripartire con la ripresa.