Successo per il primo Social housing bond italiano lanciato da Cassa Depositi e Prestiti

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CassaDepositiscendesottoil%diGeneraliIl Social housing bond di Cassa depositi e prestiti, destinato a investitori istituzionali, ha raccolto per un ammontare di 750 milioni di euro. I fondi raccolti, come suggerisce il nome dell’obbligazione, saranno utilizzati per supportare interventi di edilizia residenziale sociale, con iniziative dedicate alle quelle fasce di popolazione più deboli, prive dei requisiti per accedere alle liste dell’Edilizia residenziale pubblica, ma che non riescono a soddisfare il proprio bisogno abitativo sul mercato per ragioni economiche o per l’assenza di un’offerta adeguata.

Cdp e il social housing

Cassa Depositi e Prestiti è impegnata nel social housing da oltre dieci anni, a supporto e integrazione delle politiche di settore dello Stato e degli enti locali, partecipando con 1 miliardo di euro al Fondo investimenti per l’abitare (Fia), che è gestito da Cdp Investimenti Sgr (di cui la Cassa detiene il 70%) ed ha una dotazione complessiva di circa 2 miliardi di euro.

A queste risorse, nell’ambito del Sif (Sistema integrato di fondi immobiliari), si aggiunge oltre 1 miliardo di euro di raccolta da circa 200 investitori, tra i quali figurano fondazioni bancarie, enti pubblici territoriali, investitori istituzionali, cooperative e operatori immobiliari privati.

Boom di richieste per il Social housing bond

A dimostrazione del forte interesse per questa tipologia di emissioni, l’operazione ha fatto registrare il record di numero di richieste e d’investitori dal debutto di Cdp sul mercato dei capitali. L’emissione, rivolta principalmente ai cosiddetti socially responsible investors, è stata accolta da oltre 270 investitori con una partecipazione di investitori esteri pari al 65% del totale.

L’amministratore delegato di Cdp Fabrizio Palermo ha dichiarato: “Il successo dell’emissione obbligazionaria odierna, che rafforza ulteriormente il nostro impegno nell’edilizia sociale, conferma Cdp come modello di riferimento per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese, coerentemente con il Piano Industriale 2019-2021. Il Social housing bond rappresenta infatti un nuovo e importante tassello di una strategia volta a creare valore condiviso, integrando criteri di valutazione ambientali e sociali nelle attività di Cdp, con l’obiettivo di fornire un contributo tangibile per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu”.

In particolare, l’emissione obbligazionaria odierna punta a dare soluzioni concrete per i Sustainable development goals delle Nazioni Unite (SDGs) 1 e 11 (rispettivamente: “Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo” e “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, flessibili e sostenibili”) e testimonia il forte impegno di Cdp in favore dello sviluppo sostenibile del Paese in linea con il Piano Industriale 2019-2021, che ha portato Cdp ad orientarsi verso gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

L’emissione del nuovo Social housing bond, infatti, si inserisce in un piano di emissioni dedicate alla finanza sostenibile e segue il lancio dei Social bond del 2017 e del 2019 (rispettivamente per 500 e 750 milioni di euro) e quello del Sustainability bond del 2018 (per 500 milioni di milioni). I fondi raccolti per supportare le iniziative di Social Housing saranno utilizzati in base ai criteri descritti nel Cdp Green, Social and Sustainability Bond Framework su cui è stata rilasciata la “Second Party Opinion” da parte dell’advisor indipendente Vigeo Eiris, disponibili entrambi sul sito internet di Cdp.

In un momento storico come quello che stiamo vivendo il social housing è un valore per l’intera comunità, rappresentando un rimedio alla disuguaglianza abitativa, uno strumento efficace di lotta all’esclusione sociale nonché un volano di efficienza produttiva.

Il nuovo Social housing bond – emesso ai sensi del Debt issuance programme, il programma di emissioni a medio-lungo termine di CDP dell’ammontare di 10 miliardi di euro – ha un valore nominale pari a 750 milioni di euro, a tasso fisso, non subordinato e non assistito da garanzie. Sulla base del riscontro positivo del mercato e dell’ammontare degli ordini ricevuti la cedola, pari all’1%, si è attestata a 113 punti base sopra il tasso mid-swap di riferimento, inferiore di circa 22 punti base rispetto alla guidance iniziale.

Il rating a medio-lungo termine dei titoli, per i quali è stata fatta domanda di ammissione alle negoziazioni presso la Borsa del Lussemburgo, sarà pari a BBB (negativo) per S&P, BBB (negativo) per Fitch e BBB+ (stabile) per Scope.

Banca Imi (Gruppo Intesa San Paolo), Credit Agricole CIB, HSBC, Mediobanca, UBI Banca, UniCredit hanno agito da Joint Lead Managers e Joint Bookrunners dell’operazione.

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