Unicredit e progetto F.I.N.O: cessione di 17,7 miliardi a Pimco e Fortress
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Arriva la conferma da parte di Unicredit relativa alla sottoscrizione degli accordi con i fondi Pimco e Fortress. In cessione 17,7 miliardi di euro.

Nonostante il 30 giugno i crediti bancari insolventi fossero scesi a 16,2 miliardi di euro, Unicredit tenta ora di fare un bilancio e ufficializza gli accordi con Pimco e Fortress. Il portafoglio di npl di Unicredit verrà diviso in due parti, spettanti rispettivamente a veicoli indipendenti di cartolarizzazione e verrà fatta da parte dei due fondi partner di investimento Fortress Investment Group e Pimco. È prevista la vendita di un portafoglio dei crediti deteriorati pari a 17,7 miliardi di euro. Grazie alla cartolarizzazione di npl (crediti bancari deteriorati) Unicredit potrà ottenere liquidità abbattendo le sofferenze in portafoglio, che potranno rientrare sul mercato in qualità di titoli.

Ai sensi di tali accordi, i veicoli di cartolarizzazione potranno acquistare il portafoglio di 17,7 miliardi di euro per i segmenti relativi alle rispettive partecipazioni di Pimco e Fortress, come definito nella Fase 1 del progetto FINO“. Lo avrebbe confermato Unicredit in una nota di questa mattina. Durante la fase 1 del progetto F.I.N.O., infatti, è prevista cessione di almeno una tranche verticale pari a più del 50% ad investitori terzi. La vendita del portafoglio di 17,7 miliardi di sofferenze ai veicoli, attraverso la cartolarizzazione dei npl (crediti deteriorati), è prevista entro la fine di giugno. Il completamento della fase 1 avverrà a seguito dell’emissione dei titoli Abs, soltanto dopo la registrazione dei veicoli che dovranno fornire l’adeguata documentazione di cartolarizzazione. Si passerà così alla fase 2, ma soltanto nella seconda metà dell’anno in corso.

La seconda fase del progetto F.I.N.O. prevede il completamento dell’intera cessione ed è attesa alla fine dell’anno. “UniCredit considererà l’eventuale assegnazione di rating pubblico ai titoli senior e mezzanini emessi nell’ambito della cartolarizzazione e la vendita della rimanente quota di UniCredit, per detenere meno del 20 per cento“. C’è la possibilità, inoltre, di una successiva cessione del 49% del residuo in portafoglio entro la fine del 2019.

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