A Novembre 2023 l’inflazione ha registrato una diminuzione dello 0,5%
La decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente ai prezzi degli Energetici.

La decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente ai prezzi degli Energetici.

Tali effetti risultano solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +4,9% a +5,6%).

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici continuano a rallentare (entrambe da +4,2%, registrato a ottobre, a +3,6%).

Dopo essersi annullata a ottobre, la dinamica tendenziale dei prezzi dei beni scende su valori negativi (a -1,4%), mentre quella dei servizi rimane su valori positivi, sebbene in ulteriore rallentamento (da +4,1% a +3,7%), determinando un ampliamento del differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni (+5,1 punti percentuali, dai +4,1 di ottobre).

Continuano a rallentare in termini tendenziali i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +6,1% a +5,4%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,6% a +4,6%).

La diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi degli energetici non regolamentati (-3,8%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,3%), dei servizi relativi ai trasporti e degli energetici regolamentati (-0,7% entrambi); tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’incremento dei prezzi degli alimentari non lavorati (+0,8%).

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +5,1% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,6% su base mensile e aumenta di 0,6% su base annua, in ulteriore decelerazione da +1,8% di ottobre (la stima preliminare era +0,7%).

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione di 0,4% su base mensile e un aumento di 0,7% su base annua.

Il commento

 A novembre l’inflazione scende a 0,7%, tornando a livelli prossimi a quelli del febbraio 2021 (+0,6%). L’ulteriore calo del tasso di inflazione risente ancora del favorevole andamento dei prezzi dei Beni energetici, che a novembre evidenziano una netta flessione sul piano congiunturale. Un contributo al rallentamento dell’inflazione si deve inoltre alla dinamica dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto) e alla nuova decelerazione dei prezzi degli Alimentari (+5,8%), in particolare della componente lavorata, che esercita un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+5,4%). Infine, l’inflazione di fondo si attesta a novembre al +3,6% (da +4,2%).

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