Abi: in crescita l’attività finanziaria sui mercati energetici

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Le operazioni di negoziazione con i diversi fornitori sul mercato libero hanno portato risparmi per il 2013 sui costi delle banche stimati intorno al 5%. Lo rivela Abi, sottolineando che il processo di liberalizzazione del mercato elettrico ha segnato un passo importante per l’evoluzione del settore dell’energia elettrica e che, soprattutto negli ultimi anni, si è assistito al suo sviluppo non solo da un punto di vista “fisico” ma anche finanziario attraverso l’avvio dei mercati a termine.

In questo contesto, si legge in un comunicato, duplice è il ruolo svolto dalle banche: non solo utenti finali del processo di acquisto di energia elettrica, le banche supportano gli operatori nel mercato dell’energia con la definizione e distribuzione di prodotti “energetici” specifici.

Sono queste le principali indicazioni al centro del workshop sull’Andamento e prospettive del mercato dell’energia elettrica, organizzato oggi a Milano da ABI Energia. La giornata di approfondimento promossa dal centro di ricerca ABI Lab sull’energia e l’ambiente per la banca, si colloca come momento di sintesi di oltre cinque anni di attività in termini di presidio del mercato e di attività negoziale, e come spazio di confronto tra i diversi attori del sistema elettrico (utenti finali, fornitori, istituzioni) che vengono coinvolti quotidianamente nei diversi ambiti di competenza. In un contesto economico nel quale il tema energetico risulta essere sempre di maggiore attualità ed importanza. Focus sulle recenti normative di settore, l’evoluzione della borsa a termine, l’estrema volatilità dei mercati e la particolare congiuntura economica.

Le banche sono particolarmente attive e attente a cogliere le opportunità offerte dal mercato, in un ottica sia di ottimizzazione dell’attività in considerazione delle esigenze energetiche proprie del settore, sia a vantaggio dell’operatività e dello sviluppo del mercato grazie anche all’avvio da parte di Borsa Italiana di IDEX quale mercato dei derivati aventi come sottostante commodities e relativi indici.

Secondo le rilevazioni di ABI Energia, mezzo miliardo di euro la spesa energetica per il 2013 per il settore finanziario. In flessione del 2,8% rispetto all’anno precedente in termini assoluti, i consumi di banche e assicurazioni nel 2011 (consumi nell’anno pari a circa 2,5 TWh), dato in controtendenza rispetto all’intero comparto di riferimento, il terziario, che invece ha registrato nel 2011 un incremento, seppur timido, nei consumi finali di circa l’1,5%. I consumi totali di energia elettrica in Italia, in base ai dati di Terna, nel 2011 sono risultati pari a 311,7 miliardi di kWh registrando un +0,6% rispetto al dato 2010, che, a sua volta, aveva evidenziato una crescita del +2,2% rispetto al 2009. La ripartizione del consumo totale di energia elettrica è così ripartita tra di diversi settori: industria: 45%; terziario: 31%; domestico: 22%; agricoltura: 2%. Con riferimento al terziario, il settore del credito e delle assicurazioni, contribuisce in misura pari a circa il 2,6% dei consumi finali elettrici.

Sul fronte del credito, il settore bancario guarda con particolare interesse allo sviluppo della green economy in generale e alle opportunità che si aprono sul fronte del finanziamento delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica. Sulla base dei risultati dell’indagine condotta dall’Osservatorio Rinnovabili – organismo dell’ABI a cui partecipano le principali banche italiane ed estere operanti in Italia – si stima che negli ultimi quattro anni le banche hanno assunto impegni di finanziamento in tale comparto per oltre 20 miliardi di euro.

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