Al palo i “vecchi” browser
Concessione del prestito a patto che la fedina spesa pubblicitaria

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Secondo i dati della ricerca Mobilens di comScore, nel mese di gennaio 2016, l’87% di chi ha navigato in rete da uno smartphone dichiara di averlo fatto attraverso un’app, mentre la modalità di navigazione tramite browsing si attesta al 13%. Non solo: il collo di bottiglia delle applicazioni è molto stretto e si può parlare di un vero e proprio “cartello” di poche aziende, attraverso cui passa la quasi totalità del traffico: «la lotta per monopolizzare i servizi di messaging, social network ed e-mail premia i leader del mercato», osservano da comScore: il 60% dei possessori di smartphone dichiara infatti di aver usato WhatsApp, mentre il 50% ha usato le app di Google o quelle di Facebook.

I “soliti noti” fanno registrare crescite percentuali a doppia cifra, con +19% per WhatsApp e Google(entrambe oltre i 15 milioni di utenti) e +12% per Facebook per proseguire con Skype e Outlook.com, entrambe sopra quota 5 milioni e con tassi di crescita rispettivamente del 17% e del 12%.

Sono tre app profondamente diverse tra loro quelle ad aver fatto registrare i più ampi tassi di crescita nel corso dell’ultimo anno. Instagram evidenzia una crescita del 27%, quasi pareggiando gli utenti di Outlook, mentre Amazon si conferma il nome di punta per l’e-commerce anche per le app (oltre quota 4 milioni, +37%). La crescita più consistente (+43%) riguarda Libero.it, che ha saputo raccogliere le preferenze di oltre 3 milioni di utenti collegando ai propri servizi di e-mail contenuti relativi a news, intrattenimento, informazione e meteo.

Un trend di abitudine che va a influire pesantemente sul mercato sia dei contenuti da una parte, che dell’advertising dall’altra. «Lo spostamento della navigazione da browser ad app rende cruciale l’implementazione di sistemi di misurazione in grado di riattribuire agli editori il cosiddetto traffico “in app browser” (ovvero il traffico sui siti degli editori proveniente da app di terzi)», afferma Fabrizio Angelini, CEO di Sensemakers e rappresentante per l’Italia di comScore. «Il mercato pubblicitario è chiamato a un’evoluzione. Oggi è fondamentale sviluppare la misurazione dell’efficacia dell’adv mobile e a tal fine abbiamo appena rilasciato la rilevazione della viewability in app e realizzato una dashboard di analisi delle campagna che evidenzia le differenti performance di mobile, desktop e fornisce un dato cumulato di total digital audience».

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