È necessario di porre un freno all’appiattimento professionale dei bancari. Così Maurizio Arena, segretario generale di Dircredito, a margine dell’incontro tenutosi ieri a Palazzo Altieri tra l’Associazione bancaria italiana e i sindacati del credito, a cui erano presenti anche i segretari generali confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
“Circa la pressante richiesta di Abi di ridurre i costi attraverso l’individuazione di ulteriori 20.000 esuberi e un’accelerazione delle uscite dal sistema – ha dichiarato Arena – esprimiamo forte preoccupazione che ciò avvenga senza la necessaria gradualità e programmazione, in quanto come già verificatosi in passato, si assisterebbe ad un ulteriore appiattimento professionale di una categoria, quella dei bancari, strategica per il rilancio del Paese”.
“Il contratto nazionale recentemente sottoscritto – ha aggiunto Arena – parla di buona occupazione ed è improponibile pensare di tagliare il costo del lavoro a scapito dei percorsi professionali ormai ridotti all’osso. Il costo del lavoro dei bancari è superiore alla media europea, non tanto a causa delle retribuzioni dei dipendenti, dirigenti compresi, ma soprattutto per gli spropositati compensi che, nonostante la crisi, i top manager e i componenti dei consigli di amministrazione continuano ad auto-attribuirsi”.