Argos Wityu ha annunicato l’acquisizione di Sb Italia
Primo investimento italiano del nuovo fondo Argos Wityu.
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Primo investimento italiano del nuovo fondo Argos Wityu.

Sinora la società faceva capo al ceo Massimo Missaglia per il 19%, ai manager Pablo Pellegrini  Daniele Meneguzzi per il 14% ciascuno, a Cordusio Fiduciaria (32,5%) e Libra Fiduciaria (20,5%). Nel segno della continuità strategica e del business, il ceo Massimo Missaglia ha reinvestito nella società con il suo team, mantenendo la carica di amministratore delegato.

Argos Wityu è stata assistita da GC Advisory, PwC per le attività di due diligence finanziaria e fiscale, Studio Giovannelli e Associati per gli aspetti legali, Boston Consulting Group per la due diligence di business, CBA per l’assistenza fiscale e Gartner per la due diligence tecnica degli asset applicativi. SB Italia è stata assistita da Fieldfisher per il supporto fiscale, Gattai, Minoli, Partners quale advisor legale oltre che dallo Studio Dina e Studio Provenzano & Zampetti.

Fondata nel 2004, SB Italia progetta, realizza e gestisce soluzioni IT per accompagnare le aziende nei progetti di digital transformation. Ha da sempre registrato forti tassi di crescita e a oggi indica un fatturato complessivo stimato per il 2022 a più di 38 milioni di euro e in crescita del 30% nel primo semestre rispetto al 2021, quando la società ha chiuso il bilancio con oltre 34 milioni di euro di fatturato, 30,3 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di 5,1 milioni e liquidità netta per 7,9 milioni.

I pilastri del piano di crescita di SB per i prossimi cinque anni sono: espansione in Italia e all’estero, forte sviluppo delle soluzioni proprietarie, con focus sul settore manifatturiero. Ai pilastri sopracitati si aggiungono iniziative specifiche a supporto dei piani di digitalizzazione del Paese sostenuti dal PNRR, oltre a una quota di crescita inorganica.

Per accelerare il progetto di espansione entreranno nel cda, tra gli altri, Pietro Scott Jovane, già ceo di Microsoft Italia e di Rcs MediaGroup, in veste di presidente, e Paolo Scaroni, già ceo di Enel, Eni e attualmente presidente del Milan. Va detto che Argos Wityu ha da tempo un rapporto privilegiato con Scaroni perché quest’ultimo è dal giugno 2021 presidente di Sicura, società controllata appunto da Argos, tramite il fondo Euroknights VII, specializzata nel campo della sicurezza sul lavoro.

Argos Wityu, guidata in Italia dal managing partner Jean-Pierre di Benedetto, oltre a Sicura, di cui ha comprato il controllo nel febbraio 2020 da Rekeep (ex Manutencoop), attraverso il fondo Euroknights VII detiene in portafoglio anche le società italiane Latteria e Caseificio Moro, che produce formaggi, e Fabbri Vignola, azienda che realizza macchine e pellicole per il confezionamento di prodotti freschi, che Argos Wityu aveva messo in vendita nel marzo 2021, ma poi ha deciso di sospendere l’asta.

Intanto Argos è in dirittura di arrivo per il closing della raccolta del fondo Argos Wityu Mid-Market VIII. Ricordiamo che Argos Wityu aveva lanciato l’ottavo fondo poco dopo il closing della raccolta, nel novembre 2017, di Euroknights VII a quota 525 milioni di euro. Nel frattempo il fondo VII ha poi investito la sua intera dotazione (di cui il 25% in Italia). L’obiettivo di raccolta al momento del lancio del fondo VIII era di 650 milioni, la metà dei quali erano già stati raggiunti nell’autunno del 2021, con la presenza degli investitori italiani aumentata al 20%. La raccolta si è però fermata prima, secondo quanto risulta a BeBeez a 450 milioni. E questo perché gli investitori della prima ora non avrebbero gradito  un ulteriore allungamento dei tempi della raccolta, visto che nel frattempo il fondo ha già investito oltre 150 milioni di euro (due deal francesi, uno italiano e uno olandese) . Il piano di Argos, quindi, è ora investire più rapidamente possibile il resto del fondo e tornare sul mercato secondo semestre 2024.

Intanto nelle scorse settimane Argos ha anche lanciato il Climate Action Fund, che sarà focalizzato sulle aziende europee che intendono intraprendere un percorso di decarbonizzazione, in particolare che intendono ridurre le emissioni di Co2 di almeno il 7,5% l’anno (e per questo classificato come coerente con l’art. 9 del Regolamento UE 2019/2088 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 novembre 2019, relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari). Il target di raccolta è nell’ordine di alcune centinaia di milioni di euro. Il fundraising, appena partito, terminerà alla fine del 2023.

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