In arrivo il taglio delle commissioni per i pagamenti con carte di credito e di debito
carte prepagate

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Lo ha stabilito il Consiglio dei Ministri che ha approvato, in via preliminare, il decreto legislativo che fissa un limite alle commissioni e aggiorna l’entità delle sanzioni amministrative pecuniarie applicabili. La legge che dovrà essere approvata recepirà la Direttiva europea del 2015 che ha un duplice obiettivo: da una parte, uniformare le transazioni al dettaglio e, dall’altra, garantire maggiore sicurezza alle parti dello scambio. La novità verrà introdotta gradualmente: la data che segna il passaggio definitivo è il 9 dicembre 2020. Fino a quel momento, potranno essere applicate commissioni, in media, dello 0,2%. Dal successivo 10 dicembre, potrà essere applicato un importo al massimo equivalente al 5% del valore della singola operazione.

La Direttiva prevede una minore responsabilità del consumatore in caso di pagamenti non autorizzati. La franchigia passerà da 150 a 50 euro. Inoltre, per le operazioni nazionali di valore inferiore ai 5 euro, la commissione sarà sempre più bassa rispetto alle transazioni di importo superiore. Queste disposizioni, unitamente al graduale abbassamento delle commissioni, vuole promuovere l’utilizzo della moneta elettronica.

All’attuazione della Direttiva si lega l’obbligo, per tutti i commercianti e i professionisti, di dotarsi del pos. Già oggi, sulla carta ci sarebbe questo onere, la cui inosservanza è tuttavia rimasta senza conseguenze sanzionatorie. Quindi, per ora, chi non è provvisto di pos nel proprio negozio o studio, non è passibile di alcuna sanzione, nonostante, di fatto, possa porre in una condizione di difficoltà chi deve effettuare il pagamento. Si auspica nell’approvazione di disposizioni in merito.

“È un’ottima notizia”, commenta l’Unione Nazionale Consumatori, “Dobbiamo però verificare il testo per accertare se le multe per i trasgressori sono effettivamente applicabili“.

“È assolutamente vero, come diceva nei giorni scorsi il presidente della Confcommercio, che bisogna ridurre i costi delle carte, ma questo non può essere un alibi per il commerciante per rifiutarsi di applicare la normativa sui Pos e l’uso del bancomat per importi bassi. Per questo le due cose devono andare di pari passo”, afferma Massimiliano Dona, presidente UNC.

Soddisfazione per l’approvazione del decreto arriva anche dal Movimento Difesa del Cittadino. “Una norma importante che mette l’Italia finalmente al passo dell’Europa sui pagamenti elettronici, con nuove tutele e garanzie per i consumatori”, sottolinea il presidente nazionale del Movimento Francesco Luongo. “La PSD2”, aggiunge Luongo, “estende l’ambito di applicazione della disciplina in termini di trasparenza e apre al mondo oggi ignoto all’Italia dell’open banking ed allo sviluppo di servizi basati su API attraverso cui migliaia di realtà operanti nel Fintech stanno profondamente innovando i rapporti con i clienti”.

Tutto questo sarà finalmente reso possibile solo attraverso il riconoscimento e la regolazione di tutte le forme di digital paymet come gli Istant Payment per i quali nei prossimi 5 anni sono previste 300 milioni di transazioni che saliranno a 500 milioni entro 7 anni.

“Una norma importante ed una vittoria dei consumatori e della concorrenza” conclude il Movimento Difesa del Cittadino che ricorda le forti resistenze del mondo bancario italiano al rapido recepimento della norma europea. Secondo un’analisi Deloitte nel 2020, il mondo delle Banche rischia di perdere sino al 29,5% dei ricavi del business dei pagamenti rispetto ai livelli 2015.

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