Asia e India: una piattaforma online per rispondere alla crisi del corona virus

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Un numero di telefono, un centro di ascolto online e una scoronavirus-3truttura di intervento disponibile per chiunque abbia dubbi sul corona virus (COVID-19), sia in quarantena o ne sia affetto, con lo scopo di parlare con qualcuno, sapere come agire, trovare conforto psicologico: è l’iniziativa lanciata nel campus della Catholic Health Association of India (CHAI) a Hyderabad. Come appreso dall’Agenzia Fides, mentre i casi di coronoa virus sono presenti in 35 paesi del mondo, e dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità che l’ha dichiarata “un’emergenza sanitaria globale”, la Catholic Health Association of India ha voluto mettersi in gioco per assistere quanti son sono sottoposti a stress a causa della crisi del Corona virus. Con questo spirito, grazia all’idea di padre George Kannanthanam, segretario del CHAI, è stato lanciato un servizio di “HelpDesk” online. La piattaforma, che si chiama “coronacare.life” è stata illustrata a Fides da Suor Victoria Narishetty JMJ, Presidente del CHAI. Gli utenti possono approdare interagire con la piattaforma tramite chat o chiamate audio e video, oltre a comunicare tramite posta elettronica. Il sito web www.coronacare.life è attivo e accessibile a tutti: ci sono circa 30 professionisti del settore sociale e psicologico pronti a rispondere alle chiamate e ad affrontare le paure e le ansie generate dalla crisi del corona virus corona. I medici sono pronti a rispondere alle domande di carattere sanitario.
La piattaforma e le soluzioni tecnologiche necessarie per “coronacare.life” sono state sviluppate grazie al partneariato con “Billion Lives”, società di tecnologia a impatto sociale con sede a Bangalore. “Project Vision”, una missione sociale dei Clarettiani, anch’essa parte del progetto, ha coordinato il servizio per per riunire i professionisti richiesti, disposti a fornire consulenza e servizi di volontariato per esaudire le richieste degli utenti. Il Forum dei medici dell’India e l’Associazione degli assistenti sociali professionali del Kerala hanno messo a disposizione numerosi volontari esperti. Inoltre un team di specialisti dell’ospedale del Rajagiri, insieme con alcuni medici del Maharashtra, si sono occupati di dare una specifica formazione ai volontari. D’altro canto p. Jojo Peter Ancheril, CMF, lavorando nelle pubblicazioni clarettiane a Macao, ha organizzato volontari che potessero parlare cinese, sia mandarino che cantonese. Padre Ancheril ha anche organizzato la rete di volontari e specialisti di lingua cinese, tedesco, francese, e italiano, insieme alla maggior parte delle lingue parlate in India.
“Tutto questo lavoro di base è stato coordinato e realizzato in soli dieci giorni, data l’urgenza dell’intervento”, rileva suor Victoria, mentre “Billions Lives” ha lavorato per sviluppare e mettere a punto la piattaforma.
La piattaforma, spiegano gli organizzatori, può essere utilizzata anche per altre emergenze, se vi sarà necessità.

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