Attendiamoci una performance migliore per l’azionario europeo rispetto agli Stati Uniti
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Storicamente parlando, quando Europa e Usa hanno attuato politiche monetarie così divergenti “l’azionario europeo ha fatto decisamente meglio degli Stati Uniti”. Anzi, “la performance diventa ancora più positiva dopo che sono trascorsi 12 mesi di tempo”, sottolinea la banca americana in una nota.

Negli ultimi giorni è arrivato più di un segnale che lascia intendere che la Bce agirà ancora per alimentare crescita fiacca e inflazione pericolosamente bassa. Mario Draghi ha fatto capire che la banca potrebbe aumentare il parco di asset acquistati nell’ambito del piano di Quantitative Easing da 1.100 miliardi di euro e che potrebbe prendere in considerazione un ulteriore taglio dei tassi di deposito, già negativi al -0,2%.

Significa che alle banche private viene chiesto di pagare per poter parcheggiare denaro presso la Bce. Al momento l’istituto di Francoforte sta comprando titoli di Stato al ritmo di 60 miliardi di euro al mese e si è impegnata a farlo fino a settembre dell’anno prossimo.

La prossima riunione di politica monetaria è alle porte: è prevista per la settimana che viene, il 3 dicembre, e dovrebbe essere il momento in cui le autorità del board della Bce faranno un annuncio in questo senso. Cionostante le posizioni di mercato per una divergenza più ampia in politica monetaria tra Usa ed Europa sono ancora poche. Un motivo in più per puntare sulle Borse europee.

Gli analisti di Goldman Sachs consigliano al contempo di sottopesare le Borse Usa e i Bond. “Un euro più debole rispetto al dollaro farà da catalizzatore per una sovraperformance delle Borse europee rispetto all’azionario Usa”.

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