Banca Monte dei Paschi di Siena ha fatto progressi impressionanti negli ultimi 12 mesi
Monte dei Paschi di Siena presenta risultati solidi.
Mps e i Pir esentasse

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Monte dei Paschi di Siena presenta risultati solidi.

“Siamo ora una delle migliori banche in Italia, con una capacità di essere redditizia in maniera sostenibile e di generare capitale in maniera organica trimestre su trimestre. Siamo solidi e ben equipaggiati per competere sul mercato”. Lo ha affermato il CEO Luigi Lovaglio nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati al 30 settembre 2023.

La crescita dei ricavi core ha supportato un margine operativo lordo 2 volte più elevato anno su anno, con ricavi in aumento e costi strutturali inferiori, sfruttando una forte base di clienti fedeli. Il costo del rischio è a 52 pb, confermando la guidance di fine anno a 55 pb. “La guidance sull’utile netto per il 2023 è stata aumentata a oltre 1,1 miliardi di euro, trainata dal margine di interesse, con un coefficiente CET1 di fine anno previsto superiore al 17%”, ha detto l’AD.

Sul fronte della remunerazione, ha spiegato che MPS ha “un ampio buffer sui requisiti patrimoniali e questo ci rassicura sul fatto che saremo ben attrezzati per remunerare i nostri azionisti in linea con le ultime guidance che abbiamo dato, ovvero anticipare il dividendo con l’utile 2024″.

Pressato dagli analisti su possibili anticipi nella distribuzione del capitale, l’AD ha detto: “Siamo contenti di avere una solida posizione di capitale, che sappiamo essere molto alta e superiore ai bisogni che abbiamo per sviluppare il business. Durante il quarto trimestre, guardando ai risultati dell’intero anno, studieremo una policy appropriata, tenendo in considerazione i possibili sviluppi positivi che potrebbero avere un effetto. Comunque ora è troppo presto per dare dettagli su come utilizzeremo il capitale in eccesso, ne parleremo con i risultati annuali”.

L’AD ha spiegato che “l’utile netto è stato trainato da una forte performance operativa supportata dalla crescita del NII e dalla riduzione dei costi strutturali legati principalmente ai 4.000 prepensionamenti volontari dello scorso anno”. Il NII “è stato in rialzo anche in questo trimestre del +4,6% portando ad una crescita del +62,7% a/a dopo 9 mesi, trainata da un ulteriore miglioramento dello spread al 3,40% (+162 pb) grazie all’aumento del tasso di prestito e al pass through gestito consapevolmente“.

Lovaglio si è soffermato sull’evoluzione dei procedimenti legali e delle richieste stragiudiziali. A seguito della sentenza della Corte di Cassazione su Vigni e Mussari, la banca ha proceduto a declassare da “possibile” a rischio “remoto” il rischio relativo ad alcuni procedimenti legali e richieste stragiudiziali; di conseguenza l’ammontare complessivo di contenzioso e richieste stragiudiziali connessi alle informazioni finanziarie diffuse nel periodo 2008-2015 si è sensibilmente ridotto, passando da 4,1 miliardi di euro di giugno a 2,9 miliardi di euro a settembre.

“La maggior parte delle azioni stragiudiziali sono promosse dalla stessa società di consulenza per conto di investitori istituzionali, nella maggior parte dei casi caratterizzate da carenza di documentazione, mancanza di legittimità e di nesso causale”, ha detto l’AD.

Il CFO Andrea Maffezzoni, rispondendo alle domande degli analisti, ha detto che “stiamo lavorando a stretto contatto con le agenzie di rating che stanno monitorando la nostra situazione” e “ci aspettiamo una revisione del rating, anche se non possiamo confermarlo perché non dipende da noi, nel 2024 e forse anche prima”.

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