La Banca Centrale Europea ha lasciato invariati i tassi d’interesse
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Una notizia pressoché scontata da parte degli operatori. Il tasso di interesse principale rimane fermo a zero e quello sui depositi bancari ancora negativo (-0,40%).

Il presidente della BCE, Mario Draghi, ha ribadito la formula di una politica monetaria espansiva la cui rimozione avrebbe segnalato un cambio di direzione anticipato. Le parole di Draghi sono chiare:

“tassi ai livelli attuali, o inferiori, ancora a lungo e ben oltre la fine del Quantitative Easing”

È proprio sul Quantitative Easing che si concentra Draghi; al momento la quota fissata per il Qe è fissato a 60 miliardi di euro mensili fino a fine dicembre, ma in ogni caso il andrà avanti finché l’inflazione non mostrerà un ritmo di crescita verso l’obiettivo vicino al 2%. Se le prospettive dell’economia peggioreranno, Francoforte assicura che il Quantitative Easing può essere rafforzato in termini di volume degli acquisti e prolungato anche oltre la scadenza.

Secondo Draghi la ripresa dell’Eurozona è sempre più solida e i rischi sono diminuiti anche se le pressioni inflazionistiche restano moderate.

Reazioni sui mercati finanziari dopo il vertice della BCE

Le Borse europee e la Borsa Italiana oggi non sono state sorprese dalla decisione BCE di mantenere invariati i tassi di interesse. I listini europei hanno aperto in ribasso e la situazione è rimasta stabile per tutto il corso della giornata. A tenere con il fiato sospeso oggi è stato lo spread: il differenziale è tornato pericolosamente sopra i 190 punti base.

Volatilità invece si è registrata sul cambio Euro/Dollaro che dai massimi a 1,09323 è “crollato” fino al minimo intraday a 1,0850. Nel momento in cui scriviamo l’Euro si trova a 1,0876, ma per capire la situazione attuale è necessario guardare il grafico.

 

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