Bankitalia, pubblicati i nuovi tassi d’interesse

La Banca d’Italia ha definito i nuovi tassi d’interesse effettivi globali (Tegm), che, essendo più bassi, riducono il tetto oltre il quale i prestiti sono considerati usurari. Tali tassi servono, infatti, da riferimento per il calcolo dalla soglia d’usura, valida per i restanti mesi dell’anno. La diminuzione dei tassi, quantificabile nell’ordine dei decimi di punti percentuale, riguarda tutte le categorie di finanziementi.

La rivisitazione dei tassi effettivi globali e, quindi, di conseguenza della soglia d’usura è un effetto dei tassi di riferimento (tasso Bce o Euribor), che, in questo periodo, sono ai minimi storici. Bisogna, però, raffreddare l’entusiasmo perché il vantaggio derivante dall’abbassamento dei tassi è annullato da uno spread esagerato, che questa volta non è il differenziale fra Btp italiani e bund tedeschi, ma il carico che banche e istituti richiedono ai loro debitori.
È opportuno ricordare che la legge definisce un tetto massimo al di sopra del quale i tassi d’interesse non possono andare. Superata questa soglia, l’interesse è da considerarsi usuraio e, quindi, perseguibile dalla legge. Il tetto, valido per qualsiasi forma di finanziamento (compresi mutui e conti correnti bancari), è stato alzato dal dl sviluppo approvato l’anno scorso, che ha “ammorbidito” il calcolo dell’usura e permesso a banche e finanziarie di ritoccare al rialzo i tassi richiesti per i prestiti nuovi in essere.
L’anno scorso il tasso era considerato usurario se superava di oltre il 50% il Tegmrilevato trimestralmente dalla Banca d’Italia sulla base non solo del tasso d’interesse nominale, ma anche di tutti gli altri costi che incidono sull’operazione (spese di finanziamento, polizze assicurative, compensi di mediazione, ecc.). Dopo le modifiche dei giorni scorsi, il tasso soglia viene ora calcolato, aumentando del 25% il Tegm a cui si aggiunge un margine fisso di 4 punti percentuali (ma con una differenza massima di 8 punti tra tasso medio e massimo). Con il nuovo tetto massimo fisso, il calcolo risulta ancora più conveniente per il debitore.
Occorre, però, ricordare che esiste una limitazione “assoluta” al tasso di usura. La differenza fra il tasso medio e la soglia di usura non può, infatti, mai superare gli otto punti percentuali, per tutte le tipologie di finanziamento (dai conti correnti ai mutui e crediti revolving).
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