Bnp Paribas, utili oltre le stime

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Bnp Paribas chiude il terzo trimestre con utili netti per 1,32 miliardi, in aumento del 144% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2011 e più alti rispetto alle attese del mercato (il consensus degli analisti registrato da Dow Jones era di 1,25 miliardi). Poco importa che l’ultima riga del bilancio sia fortemente condizionata dalle poste straordinarie (il terzo trimestre 2011, che aveva registrato utili netti per 541 milioni, era influenzato da un deprezzamento dei titoli pubblici greci per 2,09 miliardi). Quel che conta è la solidità della banca e la sua capacità di reagire con efficacia a un contesto economico ancora difficile. In Borsa il titolo è quindi salito dell’1,1%, a fronte di un indice Cac 40 in flessione del 2 per cento.
Anche perché il livello di liquidità è molto rassicurante, con un piano di finanziamento a medio e lungo termine 2012 già chiuso a metà ottobre, e sul piano della solvibilità le cifre sono positive: il ratio «common equity Tier 1 in versione Basilea 2,5» è all’11,4%, mentre quello in versione 3 è al 9,5%, ben oltre il 9% richiesto.
Il che consente all’amministratore delegato del gruppo Jean-Laurent Bonnafé di sottolineare come «Bnp Paribas sia una delle grandi banche internazionali con i più alti livelli di capitalizzazione secondo le nuove regole».
Buone notizie anche sul versante del costo del rischio, pari a 944 milioni. In calo del 68,6% rispetto al terzo trimestre 2011, è in realtà cresciuto solo dell’8,6% al netto dell’impatto del piano di sostegno alla Grecia.
Quanto ai risultati ottenuti dai diversi settori di attività, rispetto a un risultato lordo (pre tasse) del gruppo pari a 2,3 miliardi, il retail banking contribuisce per 1,7 miliardi, in crescita dell’8,8%, sia pure con significative differenze tra le varie aree geografiche. La banca commerciale in Francia (depositi in crescita del 6,2% e ricavi in calo del 2,1%) e in Italia (depositi + 3,5% e ricavi + 1,8%) segnala infatti una flessione (rispettivamente del 2,9% a 470 milioni e del 6,6% a 141 milioni), mentre sono in territorio nettamente positivo i risultati in Belgio (+5,4% a 192 milioni, con depositi in aumento del 3,5% e ricavi del 2%), negli Stati Uniti con BancWest (+6% a 241 milioni, con depositi in crescita del 7,1% e ricavi in lieve flessione dell’1%) e soprattutto nella zona del Mediterraneo europeo (+35,5% a 81 milioni, con depositi a +13,8% e ricavi a +7,7%). Grazie in particolare all’ottimo andamento del retail banking in Turchia, dove i depositi sono cresciuti nel trimestre del 35,3% e i ricavi del 47,6 per cento.
Il comparto Personal Finance (crediti al consumo) mostra una buona capacità di resistenza, con un risultato lordo di 335, in aumento dell’8,1 per cento. Bene il Corporate and Investment banking (Cib), pur ridimensionato negli asset, con ricavi in aumento del 33,2% e risultati lordi del 7,3% (a 732 milioni), e ancor di più l’Investment Solutions, con ricavi in crescita del 3,7% e risultati lordi del 98% (a 501 milioni).

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