Boom delle carte prepagate

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Poca confidenza con le carte di credito e gli acquisti online e un uso dei contanti che ancora resiste nonostante i recenti provvedimenti per scoraggiarlo. Sta in queste cause la base del successo delle carte prepagate che, in quattro anni, sono triplicate nei portafogli degli italiani sempre più attenti, complice la crisi, a voler tenere sotto controllo le spese e a ridurre o eliminare i costi di commissioni bancarie.

Del resto il nostro Paese è anche il paradiso delle sim ricaricabili dei cellulari. Poco conta che si possano monitorare costantemente (via sms o internet o sportello) le spese fatte anche con gli altri strumenti ‘di plastica’ quali bancomat o carta di credito, che gli acquisti on line siano sempre più sicuri dalle truffe e pirateria e che, nel malaugurato caso, si venga rimborsati. Per le prepagate l’attenzione da dare e’ ai costi della ricarica: la Posta Pay, ad esempio, chiede 1 euro negli uffici postali, su internet o negli Atm, un prezzo praticato anche da altre banche e società. Il mercato e’ pero’ ampio ed e’ possibile trovare anche offerte e condizioni di ricarica gratis o costi superiori: di 2,5 o 3 euro per ogni operazione.

I dati della Cpp Italia, filiale della multinazionale inglese specializzata nei servizi di protezione per le carte di pagamento, ci dicono che la cautela degli italiani resta alta. A fine 2011 le carte prepagate hanno toccato 14,2 milioni di carte a fine 2011, praticamente il 50% di tutte quelle dell’Europa, e un valore triplo rispetto al 2007. Per l’ad di Cpp, Walter Bruschi, poi sono arrivati due grandi motori allo sviluppo del settore: ”l’impulso dato negli anni da Poste Italiane con la carta Postepay, e le cosiddette carte-conto corrente che ormai tante banche hanno lanciato nel nostro Paese”. E le prospettive sono di una ulteriore crescita che renderà l’Italia seconda in termini di valore solo alla Gran Bretagna, Paese ben più ‘finanziarizzato’.

Gli italiani le usano così come uno strumento per sentirsi sicuri e non vincolati a una banca. La ricerca della società evidenzia che le usano le famiglie che vogliono dare ai figli una paghetta elettronica, i viaggiatori come ”borsellino” elettronico, gli anziani che si fidano poco delle banche e non vogliono pagare canoni, i navigatori del web che vogliono fare acquisti in sicurezza, ma anche gli immigrati che non hanno ancora sufficienti disponibilità economiche. Tutte alternative al contante senza vincolarsi a una carta di credito che alle volte non viene peraltro nemmeno attivata.

All’estero il loro uso è diverso: in Germania, Francia e Regno Unito vengono usate come carte regalo. Per i britannici, nota la Cpp, è anche un comodo strumento di pagamento dei mezzi di trasporto.

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