Caro voli, la regina delle low cost potrebbe lasciare l’Italia
C’è tensione nella stanza dei bottoni di Ryanair, così come nei palazzi del governo. “Ridicolo, illegale, interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme europee. Deve essere cancellato”. Non utilizza mezzi termini l’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson, nel commentare il decreto del governo Meloni volto a limitare le tariffe aeree verso la…

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C’è tensione nella stanza dei bottoni di Ryanair, così come nei palazzi del governo. “Ridicolo, illegale, interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme europee. Deve essere cancellato”. Non utilizza mezzi termini l’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson, nel commentare il decreto del governo Meloni volto a limitare le tariffe aeree verso la Sicilia e la Sardegna. “Se non verrà cancellato — ha aggiunto Wilson — ci sarà un impatto sull’operatività di Ryanair in Italia“.

Ryanair lascia l’Italia?

La minaccia di Ryanair di lasciare l’Italia è quasi certamente una provocazione. Tuttavia la compagnia aerea ha fatto massicci investimenti nel nostro Paese. Una frizione fra la regina delle low cost e il governo potrebbe portare Ryanair a guardare altrove per i propri investimenti. Basti pensare ai 200 milioni di dollari investiti nell’aeroporto internazionale di Torino-Caselle.

Eddie Wilson è un fiume in piena contro il governo. Con un meccanismo che impone un tetto ai prezzi “perché mai dovrei volare in inverno?”, si è domandato l’AD di Ryanair.
“Se ho un aereo a Catania e posso scegliere se collegare Trieste o Barcellona, ma sulla tratta Catania-Trieste c’è un tetto dove andrò? A Barcellona ovviamente”, rincara.
E ancora: “Taglierò le frequenze dalle isole verso il continente”.
Per Wilson il solo modo per ridurre i prezzi è garantire la competizione e aumentare l’operatività.

Costo dei biglietti aerei e profilazione dei clienti

Il decreto del governo sulle compagnie aeree introduce poi il divieto di fissare le tariffe in base alla profilazione dei clienti. Eddie Wilson respinge le accuse con una risata: “Non esiste nessun algoritmo e non ‘profiliamo’ i clienti, come potremmo? Chi lo pensa forse guarda un po’ troppo Netflix e non sa come funziona il mondo reale”. E ancora: “Non so e non mi interessa sapere chi è che acquista i voli. A cosa servirebbe ‘profilare’? Non puoi convincere a volare con te chi non vuole, è il prezzo competitivo che, in caso, può farlo. Per questo noi abbiamo avuto successo: per anni abbiamo offerto prezzi bassi. Chi pontifica su questi temi non ha idea di cosa parla. Chi consiglia il ministro Urso evidentemente non sa niente né di aerei né di economia”, accusa Wilson.

Wilson ha infine dichiarato che il decreto del governo italiano “è una trovata da pubbliche relazioni, una roba populista. C’hanno provato a Mosca nel 1917″.

Ryanair punta a crescere tramite la concorrenza

Wilson specifica che Ryanair intende sì puntare a crescere, ma puntando sulle tariffe basse per attrarre la clientela. Al contrario di “Lufthansa, che ha preso Ita” che “è specialista nell’alzare le tariffe”, attacca l’AD.

Ryanair però ha già da tempo abbandonato le tariffe super scontante. La principale compagnia aerea low cost in Europa ha cambiato le sue politiche, eliminando i voli più convenienti a causa della mutata situazione geopolitica.

 

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