Cattedrale di Palermo gremita per i funerali di Totò Schillaci
In chiesa circa mille le persone presenti per dare l'ultimo saluto a Totò Schillaci.

In chiesa circa mille le persone presenti per dare l’ultimo saluto a Totò Schillaci.

Nei giorni scorsi era stata allestita la camera ardente allo stadio Renzo Barbera. 

Il corteo funebre

Prima di raggiungere la cattedrale, la salma di Schillaci ha attraversato le strade del Cep, il quartiere d’origine, dove vive ancora Mimmo, il padre dell’attaccante. Tanti i residenti presenti, di tutte le età, a cominciare dagli studenti dell’istituto comprensivo “Giuliana Saladino”. Molti al passaggio dell’eroe di Italia ’90 hanno pianto e intonato cori da stadio e “Notti magiche”, di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, la storica colonna sonora dei Mondiali italiani. Dopo il saluto alla chiesa di San Giovanni Apostolo, il carro è passato dal Ribolla per salutare il campo dell’Amat dove è sbocciato il talento e i ragazzi della scuola calcio del giocatore scomparso. 

La figlia: “Sempre nel mio cuore”

La messa viene officiata da monsignor Filippo Sarullo, parroco della Cattedrale. Presenti anche alcuni rappresentanti delle istituzioni, oltre che cittadini comuni e tifosi. “Resterà sempre nel mio cuore. Avrei voluto condividere altri momenti con lui, ma non sarà possibile. Ho potuto vivere gli ultimi giorni con lui e ho visto quanto dolore ha provato. Mi manca tantissimo, ma almeno ha smesso di soffrire”, ha detto Nicole Schillaci, terza figlia di Totò. Lei con i fratelli, e con la moglie di Totò, Barbara Romano, sono in prima fila ai funerali nella cattedrale di Palermo

Bergomi: “È stato l’ero di tutti noi”

“È stato l’eroe di tutti noi, ci stava regalando un sogno. Mi sembrava giusto essere qui oggi”, ha detto in occasione del funerlale Beppe Bergomi, uno degli ex compagni di Totò Schillaci. Insieme hanno giocato in Nazionale e all’Inter. “Quando ci si ritrovava anche a distanza di tempo – assicura Bergomi – l’amicizia profonda rimaneva. Abbiamo vissuto l’anno e mezzo che è stato all’Inter intensamente. Ma mi rimane nella mente il gol con l’Austria, venne ad abbracciarmi. I giovani di oggi vogliono tutto e subito, invece bisogna faticare. Totò in questo era un esempio”.

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