Cattolica torna a pagare la cedola

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La volatilità delle borse di queste ultime ore, agitate dal governo dimissionario di Mario Monti, non ci voleva proprio. E si sarebbe fatto volentieri a meno anche della risalita dello spread, tornato in poco tempo a quota 350 punti. Ma nonostante il contrattempo l’amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni, Giovan Battista Mazzucchelli, è sicuro che il 2012 sarà ricordato con un anno buono per la compagnia assicuratrice di Verona che, proprio in questo difficile periodo, ha gettato le basi per tornare a staccare un dividendo. L’anno scorso gli azionisti avevano dovuto accontentarsi di ricevere come premio nuove azioni, ma per il 2013 ci sono tutti i presupposti di un ritorno alla cedola. «Abbiamo superato i momenti più difficili della crisi senza chiedere aumenti di capitale agli azionisti », ricorda il numero uno della società, «e a settembre il bilancio si è chiuso con un utile di 51 milioni, in salita del 24%, e risultati industriali in miglioramento». Un bilancio che è stato indubbiamente sostenuto dall’andamento positivo dei mercati finanziari, ma su cui ha inciso anche il miglioramento della redditività Danni e la riduzione dei costi messa in atto dal management. Alla fine dell’anno mancano ormai poco meno di tre settimane che potrebbero però rivelarsi giorni caldi, vista la situazione politica. Ma, a oggi, continuano a esserci i margini per staccare un dividendo. «Se questa intervista l’avessimo fatta la scorsa settimana avrei avuto più certezze», dice Mazzucchelli. «Oggi continuo a essere ottimista. Lo sono per carattere. Anche se devo tenere conto di un eventuale deterioramento del contesto finanziario». Dà qualche preoccupazione soprattutto la risalita dello spread: le assicurazioni, qualora volessero difendersi, possono sempre ricorrere allo scudo dei decreti anticrisi che protegge i loro bilanci dalla svalutazione m dei titoli di Stato. Ma devono comunque accantonare nuovi attivi a copertura dei rischi accresciuti. La situazioni di instabilità provoca quindi inevitabilmente dei danni. «Quest’anno abbiamo utilizzato lo scuso solo parzialmente», ricorda il numero uno della compagnia, «e per l’anno prossimo vorremmo farne a meno. Sempre che si torni a viaggiare su livelli di spread accettabili». Per ora, come detto, la situazione di Cattolica resta sotto controllo. E anzi la compagnia è pronta a proporsi sul mercato come possibile acquirente di asset messi in vendita dal nuovo aggregato Unipol-Fon- Sai. «Restiamo alla finestra», conferma Mazzucchelli, «anche se a oggi non c’è alcun dossier aperto». Di liquidità a disposizione ce n’è già un po’ e se proprio ce ne fosse bisogno la compagnia potrebbe anche decidere di dare esecuzione alla delibera assembleare che ha già dato il lasciapassare a un aumento di capitale fino a 500 milioni. E in caso di condizioni di mercato avverse si potrebbe pensare di percorrere altre strade. Solo qualche giorno fa, per esempio, le Generali hanno chiuso con successo un’emissione obbligazionaria. Tutte congetture, perché al momento la concentrazione è sulla chiusura del bilancio di fine anno, oltre che sull’assemblea straordinaria fissata per il 15 dicembre che dovrà cambiare lo statuto e la governance della compagnia. «La proposta è modificare le regole attuali che prevedono il rinnovo di un terzo del consiglio di amministrazione oggi anno», spiega Mazzucchelli. «E poi c’è la grande novità del voto a distanza che consentirà a tutti i soci di partecipare più attivamente alla gestione della società». L’intenzione è prevedere un cda con scadenza triennale, come del resto avviene già per le altre società quotate, dando più stabilità alla gestione.

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