Come fare per aprire una pasticceria
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Come fare per aprire una pasticceria

Molti italiani hanno come sogno nel cassetto quello di aprire una pasticceria, ma in pratica, cosa bisogna fare?
Prima di tutto occorre sottolineare che non servono chissà quali titoli per aprire una pasticceria, ma occorre seguire alcune procedure fondamentali.

In primis, anche se non si ha la qualifica di pasticciere ma si ha una certa esperienza nel campo e tanta passione per il
lavoro,è già un buon requisito, poi bisognerà frequentare un corso al REC, ovvero Registro Esercenti per il Commercio che si può ottenere da una scuola alberghiera, frequentando un corso presso la, oppure si può studiare da soli comprando i manuali necessari e fare l’esame, pagando la cifra che serve, che si aggira intorno a qualche centinaio di euro.

Può essere iscritto al REC anche un socio con cui , nel caso, si vuole aprire l’attività.

Poi, in base all’articolo 5.D.Lgs.114/98 bisogna possedere i requisiti morali e nel campo alimentarequelli professionali e rispettare un preciso iter igienico sanitario.

Per questo bisogna rivolgersi alle ASL locali che dovranno verificare le condizioni igieniche necessarie e rilasciare i relativi permessi.

Assieme al proprio commercialista occorre scegliere la forma giuridica migliore per il tipo di attività, a seconda che vogliamo consociarci con qualcuno o se siamo da soli con qualche collaboratore.

Fatto questo, occorre inviare al comune di residenza la comunicazione con Modello COM1 se la vostra pasticceria sarà fino a 150 Metri quadri ( per i comuni fino a 10000 abitanti ), mentre se si va oltre i 250 mq bisognerà inoltrare il Modello COM2 e aspettare 30 giorni prima di cominciare l’attività, ma questo varia da regione a regione.

Occorre poi iscriversi subito al Registro delle Imprese presso la CCIAA (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura) e richiedere la Partita IVA, scegliendo se si vuole un regime contabile ordinario, semplificato o per fatturati oltre i 30000 euro annuali.

Fatto questo si deve aprire la posizione INPS e assicurativa e per le strutture di oltre 400 mq occorre il certificato prevenzione incendi rilasciato dai Vigili del fuoco.

Se, nel frattempo, non si ottiene l’agilità delle ASL locali che devono rilasciare i certificati igienico sanitari per l’apertura dell’esercizio, soprattutto dopo il sopralluogo del locale, non si può comunque cominciare l’attività di produzione e di vendita.

Servono poi:

il controllo delle emissioni per impianti che possono emettere agenti inquinanti dal momento che si usano ad esempio i forni per la cottura dei dolci ( D.P.R. 203/1988); bisogna presentare a questo punto la D.I.A. (Denuncia Inizio Attività ) alle ASL che se va tutto bene, rilasceranno numero di autorizzazione e il permesso per cominciare l’attività. Infine, è necessario utilizzare un manuale di autocontrollo HACCP ( Hazard Analysis and Critical Control Points) e un sistema di adeguamento alle norme di sicurezza sul lavoro previste quando ci sono dei dipendenti, da uno in su.
Questo per quanto riguarda la parte tecnica:
importante poi, è avere la motivazione giusta, il senso del sacrificio e il tempo da dedicare a questa attività, oltre che passione e spirito imprenditoriale.

Bisogna sottolineare che il mestiere del pasticciere è comunque molto faticoso perché richiede la possibilità di lavorare anche di notte e durante le festività, quindi è importantissimo avere una vera e propria vocazione per non restare delusi.

Ecco alcuni consigli:
Cercare di stabilire buoni rapporti commerciali con ristoranti e bar della zona per la fornitura di dolci, che saranno dati a prezzi inferiori della vendita al dettaglio ma si guadagnerà sulla quantità finale.
Per cominciare, se non si è dei pasticcieri esperti, è utile fare un po’ di esperienza nel laboratorio di qualche pasticceria affermata e carpire così anche qualche segreto del mestiere.
Utilizzare sempre prodotti freschi e puntare sulla qualità, sulle tradizioni locali ma anche sulle innovazioni, come ad esempio lo specializzarsi in dolci particolari, magari di provenienza estera oppure su varianti fantasiose ma gustose di dolci locali.
Tenersi costantemente aggiornati sui prodotti, le tecniche e via dicendo, per garantire un servizio sempre ai massimi livelli del mercato.
Infine, avere intorno collaboratori seri ed affidabili per le assenze che ogni tanto si dovranno fare per seguire qualche corso di aggiornamento.

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