Continua la crisi delle vendite al dettaglio in Italia
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Persiste la situazione di crisi delle vendite al dettaglio in Italia.

La locuzione vendita al dettaglio (in inglese retail sales) è usata in ambito commerciala per indicare la vendita di prodotti al consumatore finale (ovvero al pubblico). La vendita al dettaglio costituisce l’ultimo anello della catena di distribuzione.

Visto il calo sia delle vendite annuali che mensili, il settore delle vendite al dettaglio in Italia nel mese di maggio è rimasto in zona contrazione. Gli obiettivi pianificati precedentemente non sono di nuovo stati raggiunti, mentre i margini hanno subìto una forte pressione visto l’aumento dei costi operativi e degli sconti.

Tra prospettive future incerte, i livelli d’acquisto sono stati di nuovo ridotti, mentre le vendite deludenti hanno contribuito ad un nuovo accumulo di articoli in giacenza. Purtuttavia le aziende hanno aumentato i livelli occupazionali nel corso del mese.

L’Indice PMI IHS Markit delle Vendite al Dettaglio in Italia, che registra i cambiamenti su base mensile delle vendite comparabili, si è posizionato a maggio su 47.3, segnando un rialzo rispetto a 42.7 di aprile ma restando comunque inferiore alla soglia cruciale di non cambiamento di 50.0. E’ il terzo mese consecutivo che il settore registra un calo.
Le vendite sono diminuite anche rispetto ad un anno fa, mantenendo un andamento ormai consolidato da ottobre 2017. Le aziende monitorate hanno parlato di minore presenza dei consumatori nel mese di maggio, mentre altre hanno citato i redditi sotto pressione e le attuali incertezze economiche.

Si tratta quindi di dati che confermano la situazione di permanente fragilità dei consumi interni delle famiglie, che la crisi ha enormemente deteriorato e che evidenziano lo stato di salute tutt’altro che buono della capacità di spesa delle famiglie italiane. Se è pur vero che nell’ultimo periodo una ripresa nel mercato del lavoro v’è stata, è altrettanto vero che finora non è stata tale da avere ripercussioni significativamente positive sulla capacità di spesa e sui consumi interni delle famiglie.

Rispetto alle previsioni, le vendite hanno continuato a registrare risultati molto minori delle attese.
Alcune aziende monitorate hanno espresso delusione in merito alle mancate vendite, segnalando i fattori contrari precedentemente citati.
Ci si aspetta che giugno sia un mese migliore per il settore con più di un quinto delle aziende intervistate che prevedono vendite migliori rispetto agli obiettivi.

La delusione dei dettaglianti delle vendite mancate rispetto a quanto precedentemente pianificato ha lasciato di nuovo il settore con un livello eccessivo di scorte. Il livello dei magazzini di maggio è aumentato per il sedicesimo mese consecutivo, anche se quest’ultimo rialzo è stato il più debole da
settembre.
Allo stesso tempo, l’attività di acquisto del mese ha continuato a ridursi, viste le vendite inferiori e la
volontà di smaltire le giacenze. Il tasso di contrazione è stato forte, ma molto più lento del
mese precedente.

Infine, gli ultimi dati hanno mostrato che le aziende monitorate hanno continuato ad assumere nel mese di maggio. Inoltre, il tasso di crescita è stato netto, ed il migliore nella storia dell’indagine.

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