Credem, sale la raccolta e migliora la redditività

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Il Credem ha chiuso i primi nove mesi del 2012 con un utile netto consolidato di 90,2 milioni, in crescita del 5,5% rispetto allo stesso periodo del 2011. Il margine di intermediazione della banca è rimasto stabile a 710 milioni, con margine di interesse a 351,7 milioni (+0,9%). I costi operativi sono diminuiti dell’1,2% a 449,8 milioni, per un rapporto cost/income al 63,3%. In deciso rialzo, invece, (+70,3% a 52,8 milioni) le rettifiche nette su crediti, che risentono della difficile congiuntura economica. Quanto all’andamento degli aggregati patrimoniali, la raccolta complessiva é salita del 3,5% annuo a 45 miliardi, la raccolta diretta del 5,1% a 15,5 miliardi, mentre gli impieghi si sono attestati a 20,5 miliardi (+5,5%). L’istituto può contare su un core tier 1 al 9,38% e un total capital ratio al 12,7%. Quanto alle previsioni per l’intero esercizio, il Credem nota che «le moderate indicazioni di ripresa che hanno contraddistinto l’andamento reddituale del sistema bancario e del gruppo nei primi nove mesi dell’anno presentano non pochi caratteri di fragilità». Al riguardo, resta quindi «cruciale l’evoluzione degli scenari macroeconomici e finanziari, l’andamento dello spread sui titoli governativi ritenuti più rischiosi e il conseguente costo del funding, il trend dei mercati e il conseguente apporto del trading»

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