Doppia mossa sui pagamenti tracciabili

Con due mosse il Governo mette sotto scacco l’uso del contante e incentiva il ricorso a strumenti elettronici per monitorare il regolamento delle transazioni commerciali. I provvedimenti emanati nelle ultime settimane, infatti, intervengono in modo sempre più deciso per imporre la tracciabilità dei pagamenti, da una parte, razionalizzando e inasprendo il sistema sanzionatorio connesso all’uso del contante, degli assegni e dei libretti al portatore e, dall’altra, imponendo specifici obblighi a pubbliche amministrazioni, a gestori di servizi pubblici e, più in generale, a imprese e professionisti per consentire ai cittadini l’utilizzo di carte di debito, di credito e di altri strumenti elettronici di pagamento. Tutto questo allo scopo chiaramente dichiarato di rafforzare i presidi di lotta all’evasione fiscale e di monitorare in modo tempestivo la formazione della spesa pubblica e privata.
Limiti e sanzioni
Il quadro normativo sull’utilizzo del contante, degli assegni bancari e postali e dei libretti al portatore si arricchisce di un ulteriore tassello che prevede per i cambiavalute una nuova soglia e rivisita il sistema sanzionatorio collegato all’articolo 49 del Dlgs 231/2007 (si veda la tabella pubblicata sotto). In particolare, con il Dlgs 169 del 19 settembre 2012 (pubblicato sulla Gazzeta n. 230 del 2 ottobre 2012), che integra le regole imposte nel 2010 al credito al consumo, relativamente ai cambiavalute, prevede che la negoziazione a pronti di mezzi di pagamento in valuta abbia, in luogo del limite ordinario di mille euro previsto per il trasferimento in contanti tra privati, la soglia di 2.500 €. 
Al contrario, per quanto riguarda le sanzioni l’articolo 18 il decreto legislativo prevede una razionalizzazione del sistema e un innalzamento delle sanzioni pecuniarie per i libretti di deposito bancari o postali al portatore con importo saldo pari o superiore ad euro mille la nuova soglia va da un minimo del 30 a un massimo del 40% (tale sanzione per i libretti al portatore si applica anche per la mancata estinzione al 31 marzo 2012 o per la mancata riduzione del saldo o nel caso di trasferimento dei libretti qualora sia stata omessa la comunicazione da parte del cedente alla banca o alle Poste italiane entro il termine di 30 giorni). 
Ulteriore intervento ha riguardo alla determinazione dell’importo della sanzione amministrativa pecuniaria minima applicabile che viene determinato in 3mila euro per tutte le violazioni relative a contante, assegni e libretti al portatore. Solo per i libretti al portatore se il saldo è inferiore a 3mila euro la sanzione è pari al saldo. 
Pagamenti elettronici
Sul versante dei pagamenti il Governo propone un’estensione del ricorso a strumenti tracciabili rendendo obbligatori per le pubbliche amministrazioni, per gli enti erogatori di servizi pubblici, per imprese e professionisti l’adozione di procedure che consentano all’utenza di regolare le singole transazioni, almeno con la carta di debito. Sotto questo profilo la prima misura messa in campo dal Governo è prevista nel Dl 158/2012 (“Decreto Sanità”) con cui si impone che il pagamento di prestazioni sanitarie di qualsiasi importo a enti o aziende del sevizio sanitario debba essere fatto con mezzi di pagamento tracciabili. A questo si aggiunga che per le stesse prestazioni sanitarie erogate da studi professionali in rete il titolare dello studio deve acquisire la necessaria strumentazione (a esempio collegamento Pos) entro il 30 aprile 2013. 
Sempre in materia di pagamenti tracciabili, altre novità vengono ora dal Decreto sviluppo con cui il governo impone alle pubbliche amministrazioni, alle società interamente partecipate da enti pubblici o con prevalente capitale pubblico, nonché ai gestori di servizi pubblici l’obbligo nei confronti dell’utenza di accettare i pagamenti ad essi spettanti anche con l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. In pratica, la nuova norma dispone che i predetti soggetti debbano consentire all’utenza di utilizzare per i pagamenti, oltre al bonifico bancario o postale, anche le carte di debito, di credito, le carte prepagate ovvero, anche se questa possibilità è condizionata all’emissione di un apposito decreto, telefoni cellulari o altri supporti elettronici mobili. Per quanto riguarda, infine, le imprese e i professionisti lo stesso decreto dispone che dal 1° gennaio 2014 tutti i soggetti che effettuano la vendita di prodotti o l’erogazione di servizi anche professionali, sono tenuti a accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito (Bancomat).

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