SunDrive Solar ha sviluppato una tecnologia di metallizzazione delle celle dei pannelli solari che impiega rame al posto dell’argento nella realizzazione dei contatti. Il motivo dietro questa scelta è semplice. Oggi l’argento rappresenta circa la metà del costo di conversione di un semplice wafer di silicio in una cella solare finita e la fabbricazione fotovoltaica rappresenta circa il 25% del consumo industriale annuale di argento a livello mondiale. Di contro, il rame è circa 100 volte più economico e 1.000 volte più abbondante, caratteristiche che ne fanno un ottimo candidato sotto il profilo economico.
E sotto quello della resa? La società non ha dubbi: il rivestimento in rame “è più conduttivo della pasta d’argento, riducendo le perdite resistive e migliorando l’efficienza”, spiega SunDrive. Inoltre l’azienda è in grado di produrre linee di elettrodi più sottili e vicine fra loro. I risultati parlano da soli. A settembre 2022 SunDrive ha annunciato il raggiungimento del 26,41% di efficienza per una cella solare a eterogiunzione di silicio (HJT) di dimensioni standard con placcatura in rame.
La Fabbrica di celle solari in rame
Ben inteso: le celle fotovoltaiche in rame di SunDrive non sono le uniche ad aver tentato questo approccio per rimpiazzare l’argento. Ma al momento la società detiene ottimi risultati sul fronte delle prestazioni e ha aperto la sua prima linea produttiva. L’impianto pilota con una capacità da 1,5 MW/anno rappresenta solo la prima fase. Grazie agli 11 milioni di dollari concessi dall’Agenzia australiana per le energie rinnovabili (ARENA), l’azienda potrà portare la capacità produttiva sopra i 100 MW/anno.
Darren Miller, CEO di ARENA, ha affermato che è fondamentale sostenere l’innovazione interna per ridurre ulteriormente il costo dell’energia solare. “Per rendere il fotovoltaico a bassissimo costo una realtà, è fondamentale che i nostri scienziati e ricercatori continuino a innovare e migliorare le celle solari e la progettazione dei moduli“, ha sottolineato Miller. “La tecnologia di SunDrive che sostituisce l’argento con il rame rappresenta un potenziale punto di svolta ed evidenzia perché ora è il momento di investire in tecnologie per il nostro futuro successo economico”.
Ma il rame sarà sempre economico?
In questo 2023 l’incertezza ha circondato la domanda di rame e ha avuto un impatto significativo sui prezzi. Tra la lenta ripresa economica della Cina e le deboli prospettive economiche negli Stati Uniti, questo metallo ha sperimentato la forte volatilità con un prezzo medio che ha raggiunto i 9.356 dollari per tonnellata a gennaio 2023. E nel futuro prossimo? Secondo gli analisti di BNEF l’offerta primaria di rame sarà inferiore alla domanda tra il 2023 e il 2027, con la produzione secondaria che supporterà sempre più l’offerta fino a 5,4 milioni di tonnellate entro il 2027.