MILANO – Per ora sembra un caso isolato ma quello che si temeva potesse avvenire anche in Italia si è puntualmente verificato: il crac di un istituto bancario. Dal 31 maggio i 30mila correntisti di Banca Network si sono ritrovati con la propria disponibilità completamente bloccata. Il tutto senza la minima comunicazione, eccetto una nota apparsa sul sito della banca in cui si spiegava il blocco dei conti come misura per fronteggiare la situazione di difficoltà. Banca Network, nata da una costola della Banca Popolare di Lodi (vi dice niente il nome di Gianpiero Fiorani?), si trova in amministrazione controllata: commissari straordinari sono stati nominati Giuseppe Bonsignore e l’avvocato Raffaele Lener.
BLOCCATO ANCHE IL MUTUO – Trovarsi nell’impossibilità di poter utilizzare i propri soldi può rappresentare un grande problema. Come una correntista della banca racconta a ilVostro: «Io tutto sommato non ho subito danni particolari salvo il blocco di tutto quello che possiedo. Ci sono persone coinvolte che si trovano in situazioni molto complesse, persone ad esempio che avevano l’addebito automatico delle utenze o della rata del mutuo. La banca telefonicamente mi aveva spiegato che il mancato assolvimento dei pagamenti viene motivato al creditore come un blocco imputabile alla banca e non un problema di solvenza del correntista. So però di una persona che ha firmato un rogito prima che la banca facesse crac: il mutuo contratto è stato bloccato e il cliente ha dovuto pagare una somma di circa 10mila euro di penale. Lui ha fatto causa ma intanto la fregatura l’ha presa. Purtroppo la Banca d’Italia ha pubblicato l’avviso che non risponderà dei danni subiti».
ALL’ESTERO SENZA SOLDI – I problemi si sono fatti seri per quei correntisti che magari si trovano all’estero senza poter utilizzare le carte di credito. Come accaduto a Michele P.: «Io sono all’estero fino ad agosto, per vacanza e lavoro. Avevo la carta credito con soldi sul conto, ora me l’hanno disattivata ed il mio viaggio è andato in rovina. Trovarsi all’estero in queste condizioni è allucinante, pensavo di essere al sicuro con una banca, e invece…». Un’altra correntista invece spiega come ha saputo della brutta sorpresa: «Il 3 giugno vado a pagare col bancomat e non viene accettato. Il giorno dopo cerco di ritirare contante e la carta è bloccata: inizio a preoccuparmi. Entro sul mio conto on line e una piccola nota mi dice: “A seguito del provvedimento della Banca d’Italia del 31/05/2012 tutte le operazioni in addebito conto corrente sono sospese per la durata di un mese”. Inutilizzabili bancomat, pos, rid, assegni e bonifici. Rimango allibita quando una signora del call center mi spiega che non si può fare niente per sbloccarli».
INTERVIENE IL FONDO – Per i clienti di Banca Network lo sblocco dei conti sembra vicino grazie all’intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, il consorzio istituito nel 1987, in grado di coprire fino a un massimo di 100mila euro ogni singolo rapporto con l’istituto bancario. La procedura sarà attivata entro 20 giorni dalla messa in liquidazione coatta da parte della Banca d’Italia. Dunque entro già dalla fine del mese di giugno potranno riavere i loro soldi.
ALTRE NOVE BANCHE A RISCHIO – A tremare sono però i clienti di altre nove banche in amministrazione controllata. Ecco l’elenco, aggiornato a maggio, diffuso da Palazzo Kock: Delta/SediciBanca spa (Bologna-Roma), Bcc di Cosenza (Cosenza), Cassa di Risparmio di Rimini (Rimini), Bcc di Tarsia (Cosenza), Bcc “Luigi Sturzo” di Caltagirone (Catania), Bcc di Altavilla Silentina e Calabritto (Salerno), Istituto per il Credito Sportivo (Roma), Banca Tercas – Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo (Teramo), Bcc Monastir e del Sile (Treviso).