Finanziamenti, a ciascuno il suo prestito. Anche a seconda dell’età

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L’ETÀ DEL PRESTITO – L’Osservatorio del portale Supermoney.eu, specializzato nel confronto online di prestiti, ha messo a confronto tre generazioni, facendo luce sulle diverse esigenze di finanziamento in ogni età della vita. A richiedere prestiti, secondo i dati, sono soprattutto gli adulti dai 31 ai 60 anni, con il 72,7% delle domande. La maggioranza, il 63,5%, proviene da persone under 45, mentre il restante 36,5% arriva da 46-60enni. I giovani sotto i 30 anni chiedono il 17,2% dei prestiti, mentre agli over 60 appartiene il restante 10,2%.

I GIOVANI PREFERISCONO L’AUTO – Il 25,1% dei giovani ha bisogno di un prestito per acquistare una nuova auto: in media, i ragazzi fino a 30 anni chiedono per questo 11.623 euro. Una volta superati i 30 anni, le preoccupazioni dei consumatori si spostano soprattutto sulla casa: gli adulti richiedonoprestiti legati all’abitazione nel 27,7% dei casi, per un importo medio di 22.553 euro. In particolare, il 9% delle richieste riguarda l’acquisto di mobili (importo medio richiesto 18.528 euro), il 18,5% la ristrutturazione (importo medio 24.565 euro). Nell'”età di mezzo” aumentano anche le richieste di prestito per consolidamento, che si attestano al 20% sul totale dei preventivi: questi finanziamenti vengono richiesti per saldare debiti accumulati in precedenza e hanno un importo medio elevato, di 28.192 euro.

I NONNI AIUTANO I NIPOTI – Per gli over 60, i prestiti in assoluto più richiesti sono quelli per liquidità (finanziamenti senza una specifica finalità), con il 42,3% delle domande per un importo medio di 13.521 euro, mentre tutte le altre finalità restano sullo sfondo: questo dato si spiega, in parte, con la facilità per i pensionati a ottenere prestiti con la cessione del quinto, per i quali non è prevista una motivazione specifica. Spesso i finanziamenti così ottenuti vengono usati per un sostegno economico a figli e nipoti, che hanno maggiori difficoltà ad accedere al credito a causa della situazione lavorativa precaria e del reddito insufficiente.

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