Fincantieri punta sui sottomarini: spesi 415 milioni
Fincantieri ha acquistato da Leonardo la linea di produzione di sottomarini militari Underwater Armaments & Systems (Uas) per 415 milioni di euro. L’azienda punta in questo modo a rafforzare il proprio settore della difesa, mentre Leonardo sta riducendo i propri investimenti lontani dal core business in un’ottica di maggiore collaborazione dell’industria militare a livello europeo.…

Fincantieri ha acquistato da Leonardo la linea di produzione di sottomarini militari Underwater Armaments & Systems (Uas) per 415 milioni di euro. L’azienda punta in questo modo a rafforzare il proprio settore della difesa, mentre Leonardo sta riducendo i propri investimenti lontani dal core business in un’ottica di maggiore collaborazione dell’industria militare a livello europeo.

Fincantieri è uno dei più importanti produttori di navi a livello europeo ed è controllata dal ministero dell’Economia, come Leonardo. Nell’ultimo anno ha fatto registrare un miglioramento della propria situazione finanziaria, con una riduzione del passivo riflessa in un aumento del valore delle proprie azioni in Borsa.

Fincantieri acquista Uas da Leonardo

L’azienda statale Fincantieri, produttrice di navi sia civili che militari, ha acquistato la linea di produzione di sottomarini da guerra Underwater Armaments & Systems (Uas) da Leonardo. L’operazione sarà conclusa per 300 milioni di euro nella parte fissa, che possono arrivare a 415 milioni al raggiungimento di determinate performance da parte dell’azienda.

Sia Fincantieri che Leonardo sono aziende controllate dal ministero dell’Economia e di conseguenza dallo Stato, perché ritenute strategiche in particolare per il loro ruolo nell’industria della difesa. La prima è in mano a Cdp Industria per il 71,3%, mentre solo il 30% delle azioni della seconda sono in mano al Governo.

L’acquisizione di Uas è stata finanziata grazie a un aumento di capitale di 500 milioni di euro fornito da Cassa Depositi e Prestiti, quindi dallo Stato italiano, che ha spaventato gli investitori negli scorsi giorni. Le azioni di Fincantieri erano infatti crollate del 5% il 9 maggio alla notizia dell’iniziativa di Cdp e il loro valore ha continuato a scendere, pur stabilizzandosi. Al 10 maggio l’azienda perde in borsa quasi il 7% del suo valore in confronto a due giorni prima.

Il nuovo corso di Fincantieri e i piani di Leonardo

Questa operazione si iscrive in una doppia iniziativa da parte di Fincantieri e di Leonardo. L’azienda navale vuole investire in maniera molto più marcata che in precedenza nell’ambito delle tecnologie sottomarine. Dopo il sabotaggio del gasdotto Nord Stream, nel Mar Baltico, è emersa una nuova sensibilità verso le infrastrutture posate sul fondale marino e oceanico e verso la loro protezione. Non soltanto i tubi che trasportano gas e idrocarburi, ma anche i cavi elettrici e quelli delle telecomunicazioni, hanno bisogno di protezione. Questa industria dovrebbe arrivare a valere 400 miliardi di euro entro il 2030, stando ai calcoli della stessa Fincantieri.

Per questa ragione l’azienda ha deciso di acquisire Uas, potenziando la propria capacità di produzione di sottomarini e aumentando l’importanza del comparto militare nel proprio fatturato. Nel 2023, dopo anni di perdite nell’ordine delle centinaia di milioni di euro, Fincantieri ha ridotto il passivo di bilancio a 53 milioni. Un’opera di risanamento premiata dagli investitori che ha spinto il titolo in Borsa a crescere del 34% da marzo, raggiungendo un picco di aumento del 65% ad aprile.

Leonardo invece sta razionalizzando i propri investimenti in vista di una maggiore collaborazione con altre industrie del settore militare europeo. L’Ue ha dato segnali di voler stimolare questo segmento a lavorare in cooperazione, integrando i progetti dei singoli Paesi in un unico sistema continentale che possa favorire una maggiore integrazione degli eserciti degli Stati membri alla luce delle minacce internazionali emerse negli ultimi anni.

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