Gli aggiornamenti Constantinople e St. Petersburg di Ethereum sono stati implementati con successo nella rete

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La corsa all’adozione delle blockchain è partita seriamente un po’ in tutti i settori In particolare, le due migliorie sono divenute operative a partire dal blocco numero 7.280.000, come previsto dalla tabella di marcia recentemente condivisa dagli sviluppatori del progetto. Progettati per essere due aggiornamenti distinti, sono stati successivamente combinati e rilasciati contemporaneamente.

Ethernodes.org svela tuttavia che non tutti gli utenti di Ethereum hanno adottato la nuova versione: al momento soltanto il 26,6% dei client Geth e Parity opera con software compatibile con Constantinople.

Lo scorso mese l’implementazione di Constantinople è stata posticipata a causa di una grave falla nella sicurezza. Tale aggiornamento mira ad incrementare il livello di efficienza della blockchain, nonché a rimandare la cosiddetta “Difficulty Bomb” di circa un anno.

La Difficulty Bomb è una funzione ideata per scoraggiare le attività di mining, promuovendo il passaggio ad un algoritmo di consenso Proof-of-Stake (PoS). Tuttavia, poiché l’implementazione della PoS continua ad essere posticipata, gli sviluppatori hanno dovuto ritardare anche la Difficulty Bomb “per fare in modo di non congelare la blockchain prima che la Proof-of-Stake sia pronta.

L’obiettivo di St. Petersburg è invece quello di eliminare un aggiornamento precedente, l’Ethereum Improvement Proposal (EIP) 1283, dal test network della criptovaluta poiché presenta delle vulnerabilità.

A gennaio, i popolari exchange statunitensi Coinbase e Kraken hanno confermato il proprio supporto per gli aggiornamenti della rete Ethereum. Lo stesso mese anche le piattaforme di scambio Binance, Huobi e OKEx avevano annunciato l’approvazione queste migliorie alla rete.

La notizia non sembra aver influenzato il prezzo della criptovalute: Ethereum ha registrato infatti una contrazione giornaliera dello 0,32%, e oscilla attualmente attorno ai 137$.

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