Gli avete affidato le vostre foto più intime, perché non affidargli i vostri risparmi?
Gli avete affidato le vostre foto più intime, perché non affidargli i vostri risparmi?

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Suona come una provocazione, ma è la pura e semplice verità, il titolo con cui il Time punta il faro su Snapchat. Il social network che pubblica foto e video temporanei (durano 4 secondi, poi si autodistruggono), e che conta ogni giorno 140 milioni di utenti in tutto il mondo, soprattutto tra adolescenti e giovanissimi (13-23 anni), sarebbe infatti intenzionato a entrare nel campo della gestione finanziaria e del risparmio, applicando a questo settore le stesse caratteristiche che hanno conquistato al canale gli adolescenti di mezzo mondo: immediatezza e rapidità.
La tecnologia su cui il social network starebbe puntando per questo tipo di attività è detta Robo-Advisory Technology, una app basata su un algoritmo “click and invest” che consente agli utenti di investire in prodotti finanziari direttamente dal proprio smartphone, con tutte le garanzie di sicurezza e di autenticazione ma senza dover compilare form o dover seguire più step di verifica. Facile come scattare e postare una foto, insomma, solo che in questo caso ci sono di mezzo soldi e risparmi.

Soldi, risparmi e tecnologia per trasferirli senza alcun tipo di riflessione in un decimo di secondo, il tutto nelle mani di adolescenti o poco più, e in generale di una platea – quella dei Millenials – che le statistiche indicano come la meno bancarizzata. Fondata nel settembre 2011, la start-up ha raggiunto pochi giorni fa una valutazione di circa 18 miliardi di dollari, basata proprio sulle potenzialità di sviluppo nel medio e lungo termine accreditategli per la forte presa che ha sui giovanissimi. Il 60% degli iscritti al social network ha meno di 24 anni, il 25% meno di 18. Che la utilizzano in modo compulsivo: le clip video viste ogni giorno su Snapchat sono 10 miliardi, una cifra che ha supera di gran lunga le visualizzazioni video macinate da Facebook (8 miliardi).

Se con la stessa frequenza e leggerezza lo stesso popolo di giovanissimi si mette a compiere transazioni e piccoli investimenti via Snapchat, il meccanismo rischia di diventare qualcosa di esplosivo. Sono già diverse, infatti, le piattaforme che utilizzano i robo-advisors per gestire piccoli investimenti via app (Betterment, Wealthfront e Vanguard le più note), ma nessuna di queste ha già in pancia un numero di utenti così ampio e fidelizzato come Snapchat. A fronte di questo gran polverone di chiacchiere, l’azienda intanto non conferma né smentisce, anche perché tra il dire e il fare ci sono di mezzo le necessarie autorizzazioni delle authority regolatorie che non sono certo una passeggiata. Ed è dietro a questa barriera che si posizionano i tradizionali operatori di asset management, che non sembrano spaventati da questo possibile nuovo tipo di concorrenza. Come ha scritto il Financial Times, «le persone non sono così avventate da affidare i propri soldi a realtà che non hanno un track record verificabile nel campo degli investimenti, che non hanno nel Dna la cultura del rischio, e che non conoscono le dinamiche dei mercati». È vero però che qui stiamo parlando di un tipo particolare di persone: che sono per lo più nate con uno smartphone in mano, che affidano a post e videoclip i loro più intimi segreti, e che per chiacchierare con un amico entrano in un social network. Quando si tratterà di investire la propria paghetta, prenderanno appuntamento con un private banker, o chiederanno un consiglio al proprio smartphone?

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