P

LETTERA P

P/CASH FLOW OPERATIVO

Rappresenta il rapporto tra il prezzo di Borsa e il Cash Flow Operativo per azione. Il cash flow operativo esprime la capacità per un’azienda non solo di produrre utili, ma anche quella di sostituire, quando obsoleti, impianti e macchinari ricorrendo all’autofinanziamento e non a capitale di debito. Tendenzialmente, più il valore è elevato e più l’azione è sopravvalutata. Per fare delle valutazioni più attendibili è opportuno eseguire confronti con le aziende concorrenti o con le medie storiche. Occorre poi considerare che non esiste un valore ottimale di riferimento per tutti i titoli in quanto il rapporto varia a seconda dei settori e a seconda delle Borse.

P/EBITDA

Rappresenta il rapporto tra il prezzo di Borsa e l’EBITDA diviso per il numero totale delle azioni in circolazione. Tendenzialmente, più il P/EBITDA è elevato e più l’azione è sopravvalutata. Per fare delle valutazioni più attendibili è opportuno eseguire confronti con le aziende concorrenti o con le medie storiche. Occorre poi considerare che non esiste un valore ottimale di riferimento per tutti i titoli in quanto il rapporto varia a seconda dei settori (più elevato per le società a elevata crescita, più basso per le aziende mature) e a seconda delle Borse.

P/NAV

È il rapporto tra il prezzo corrente di un titolo e il Net Asset Value.

P/NAV RETTIFICATO

È il rapporto tra il prezzo corrente di un titolo e il Net Asset Value rettificato.

PAC

E’ la sigla che indica i piani di accumulo del capitale, permettono di acquistare delle quote di un fondo tramite attraverso versamenti periodici successivi. Gli importi dei versamenti possono essere ad importo fisso o variabile, a cadenza mensile, trimestrale ecc…

PANDA BOND

Panda bond è una definizione coniata per individuare i titoli obbligazionari di emittenti stranieri emessi sul mercato domestico cinese in valuta locale.

PANIC SELLING

Termine inglese che indica una vendita a tutti i costi di azioni o obbligazioni. Spesso si presenta nella fase finale di andamento ribassista dei mercati finanziari.

PARITÀ DEI POTERI DI ACQUISTO (PPA)

Tassi di cambio che uguagliano i poteri di acquisto delle diverse monete.

PARTECIPAZIONI A COSTO STORICO

Partecipazioni valutate secondo il metodo del costo storico di sottoscrizione.

PARTECIPAZIONI A PATRIMONIO NETTO

Partecipazioni valutate secondo il metodo del patriomio netto. Il metodo del patrimonio netto (equity method) viene usato per la redazione di bilanci consolidati ed è basato sull’adeguamento del valore delle partecipazioni in funzione della variazione del patrimonio netto delle società collegate.

PASSIVITÀ CORRENTI

I debiti per beni e servizi ricevuti pagabili entro il periodo approssimativo di un anno

PASSIVITY RULE

E’ l’obbligo di astensione dal compiere atti od operazioni che possano contrastare gli obiettivi dell’offerta. L’art. 104 del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria) dispone che : “Salvo autorizzazione dell’assemblea ordinaria o di quella straordinaria per le delibere di competenza, le società italiane le cui azioni oggetto dell’offerta sono quotate in mercati regolamentati italiani o di altri paesi dell’Unione Europea si astengono dal compiere atti od operazioni che possono contrastare il conseguimento degli obiettivi dell’offerta. Le assemblee deliberano, anche in seconda o in terza convocazione, con il voto favorevole di tanti soci che rappresentano almeno il trenta per cento del capitale. Resta ferma la responsabilità degli amministratori e dei direttori generali per gli atti e le operazioni compiuti”.

PATRIMONIO DI BASE (O TIER 1)

Il capitale versato, le riserve e il fondo per rischi bancari generali costituiscono i principali elementi patrimoniali di qualità primaria. Il totale di questi elementi, previa deduzione delle azioni proprie possedute, dell’avviamento, delle immobilizzazioni immateriali, delle perdite registrate in esercizi precedenti e in quello in corso, costituisce il patrimonio di base o tier 1 .

PATRIMONIO DI VIGILANZA (O TOTAL CAPITAL)

Patrimonio delle banche valido ai fine della normativa di Vigilanza, costituito dall’ammontare complessivo del “Patrimonio base” e del “Patrimonio supplementare”, dedotte, con specifiche e dettagliate modalità, le partecipazioni e le altre interessenze possedute in enti creditizi e/o finanziari.

PATRIMONIO NETTO DI COMPETENZA DEL GRUPPO

Vedi PN gruppo.

PATRIMONIO NETTO DI COMPETENZA DI SOGGETTI TERZI

Vedi PN QT.

PATRIMONIO SUPPLEMENTARE (O TIER 2)

Le riserve di rivalutazione, gli strumenti ibridi di patrimonializzazione (passività irredimibili e altri strumenti rimborsabili su richiesta dell’emittente col preventivo consenso della Banca d’Italia),le passività subordinate e gli altri elementi positivi costituiscono gli elementi patrimoniali di qualità secondaria. Il totale di questi elementi, previa deduzione delle minusvalenze nette sui titoli e di altri possibili elementi negativi, costituisce il patrimonio supplementare o tier 2.

PATTERN

Un pattern è una figura formata da una o più candele o barre utile per predire l’andamento futuro dei prezzi.

PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA

Adottato dal Consiglio europeo di Amsterdam nel giugno del 1997 sulla base di quanto deliberato dal Consiglio di Dublino del dicembre 1996, il Patto completa la definizione delle regole di politica di bilancio indicate nel Trattato sulla UE (vedi: Trattato sull’Unione europea). Con il Patto i paesi della UE si impegnano a rispettare l’obiettivo di medio termine di un saldo di bilancio vicino al pareggio o positivo. Il Patto, che è costituito da una Risoluzione e da due Regolamenti del Consiglio, stabilisce inoltre i limiti temporali per i vari livelli d’intervento della Procedura dei disavanzi eccessivi, l’entità e le condizioni di applicazione delle sanzioni e le caratteristiche dei Programmi di stabilità e di convergenza che dovranno essere rispettivamente presentati dai paesi partecipanti e non partecipanti alla moneta unica fin dall’avvio.

PAY OUT

rapporto tra la somma dei dividendi (utili distribuiti) e l’utile complessivo

PENNANT

Il Pennant o Pennello è una figura di continuazione del trend caratterizzata da linee di supporto e resistenza che risultano convergenti.

PERDITE DA OPERAZIONI FINANZIARIE

Le perdite da operazioni finanziarie sono una componente di reddito negativa derivante dalla gestione del portafoglio titoli non immobilizzato e dalle operazioni su valute e metalli preziosi.

PERDITE DELLE PARTECIPAZIONI

Le perdite delle partecipazioni sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto.

PERFORMANCE

La performance di uno strumento finanziario è la capacità di variare in base ad un valore di riferimento. Nel confronto tra due strumenti si parla di tendenza a sovraperformare o a sottoperformare a seconda che la prestazione sia migliore o peggiore.

PERFORMANCE DEL TITOLO

Rendimento del titolo a più scadenze.

PERFORMANCE DEL TITOLO RISPETTO AL MERCATO

Rendimento del titolo a più scadenze rispetto al rendimento di un indice di mercato (FTSE MIB, FTSE Italia All-Share, …).

PERIODICITÀ DIVIDENDI

Indica la frequenza con cui viene pagato il dividendo ai possessori dello strumento finanziario in questione.

PERIODO DI GRAZIA

Periodo di proroga del termine di durata del fondo che la società di gestione può richiedere alla Banca d’Italia per il completamento dello smobilizzo degli investimenti. Tale periodo non può superare i tre anni.

PERIZIA

Valutazione tecnica effettuata da un perito di fiducia della banca che attribuisce il valore dell’immobile offerto in garanzia per il mutuo ipotecario.

PFN/EBITDA

Esprime il rapporto tra l’indebitamento finanziario netto e il margine operativo lordo. Questo indicatore segnala di quante volte l’indebitamento finanziario netto “supera” la marginalità lorda dell’impresa considerata, ossia la capacità dell’azienda di generare reddito con la sua gestione caratteristica. Esprime, quindi, un’indicazione sulla capacità della medesima azienda di finanziare i mezzi di terzi (quanti anni l’impresa impiega a ripagare il debito con gli utili lordi prodotti dalla gestione caratteristica). Quanto più il valore del rapporto risulta elevato tanto più è remota nel tempo la capacità per l’azienda di ridurre il suo livello di indebitamento. Anche per questo indice non esiste un valore obiettivo in quanto i debiti di un’azienda sono anche funzione del settore di appartenenza e della propria redditività. Il rapporto non viene calcolato in caso di posizione finanziaria netta positiva.

PIANO DI AMMORTAMENTO

Documento rilasciato dalla banca che sintetizza, rata dopo rata, l’intero ciclo del finanziamento. È composto dalla quota capitale, dalla quota interessi, dal tasso di interesse, dalla durata del prestito, dall’importo della rata e dal debito residuo.

PIANO DI AMMORTAMENTO FRANCESE

Piano di ammortamento più diffuso tra le banche italiane. La rata prevede una quota di capitale crescente e una quota di interessi decrescente. Nella prima parte del mutuo si pagano principalmente gli interessi. Nel corso dell’ammortamento la quota di capitale aumenta sempre più, mentre la quota di interessi diminuisce costantemente.

PIANO DI REINVESTIMENTO DEI DIVIDENDI

Un piano che prevede il reinvestimento automatico in titoli della stessa società dei dividendi dovuti agli azionisti. La società che lo adotta si rifornisce così di denaro fresco senza dovere sostenere spesa relative a nuove emissioni d’azioni

PICCOLA IMPRESA

Sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee (GUCE) serie C n.213 del 23/7/96 viene pubblicata la definizione di “piccola impresa”. E’ un’ azienda con meno di 50 dipendenti, ha un fatturato annuo non superiore ai 7 milioni di Ecu ed è in possesso del requisito di indipendenza (il capitale o i diritti di voto non sono detenuti per il 25% o più, da una solo impresa o da più imprese non conformi alla definizione di PMI.)

PLUSVALENZA (CAPITAL GAIN)

Saldo positivo tra il prezzo di vendita (o di rimborso) e il prezzo di acquisto (o di sottoscrizione) di un’attività finanziaria o reale.

PORTAFOGLIO

E’ l’insieme delle attività finanziarie di un operatore.

POSITION TRADING

Strategia di trading in cui i contratti aperti permangono tali durante un periodo di tempo prolungato.

POSIZIONE CORTA

Posizione in cui viene a trovarsi un operatore che non possiede gli strumenti finanziari che ha venduto e che deve consegnare.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA

Vedi PFN.

POSIZIONE LUNGA

È una posizione creata acquistando un certo strumento finanziario.

POSIZIONE NETTA

Sul mercato valutario la posizione netta è data dalla sommatoria delle posizioni detenute non bilanciate da transazioni contrarie.

POSIZIONI APERTE (OPEN INTEREST)

Nei mercati future, le posizioni aperte sono rappresentate dal totale delle operazioni di acquisto/vendita a termine che non sono state chiuse dagli investitori con operazioni di segno inverso.

PREAMMORTAMENTO

Periodo iniziale del mutuo nel quale è previsto il rimborso della sola quota di interessi.

PREFERENCE SHARES

Titoli che associano a forme di remunerazione ancorate ai tassi di mercato caratteristiche di subordinazione particolarmente accentuate, ad esempio il mancato recupero negli esercizi successivi degli interessi non corrisposti dalla banca e la perdita definitiva del diritto alla remunerazione in caso di azzeramento per perdite del capitale della banca. Le istruzioni di Vigilanza fissano le condizioni in base alle quali le preference shares possono essere computate nel patrimonio di base delle banche e dei gruppi bancari.

PREMIO PER LA LIQUIDITÀ

Rendimento addizionale originato dall’investimento in titoli che non possono essere facilmente convertiti in contante.

PRESA DI BENEFICIO

Vendita di uno strumento finanziario da parte di un investitore che si ritiene appagato dal guadagno conseguito. Monetizzazione dell’investimento.

PRESTAZIONE

Trattamento corrisposto dalla forma pensionistica dal momento della maturazione dei requisiti di accesso alle prestazioni nel regime di previdenza obbligatoria di appartenenza dell’iscritto con almeno cinque anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari. La prestazione può essere percepita in forma di rendita oppure parte in rendita e parte in capitale (di regola, fino al massimo del 50 per cento del montante finale accumulato). Se la rendita derivante dalla conversione di almeno il 70 per cento del montante finale è inferiore al 50 per cento dell’assegno sociale, la prestazione può essere fruita interamente in capitale.

PRESTITI DELLA REPUBBLICA

Titoli obbligazionari a tasso fisso o variabile emessi dal Tesoro italiano sui mercati esteri sotto la denominazione di Republic of Italy. Sono solitamente stilati nelle principali valute degli euromercati quali dollari, yen, euro.

PRESTITI SINDACATI

Prestiti organizzati e garantiti da un consorzio di banche e altre istituzioni finanziarie.

PRESTITI SUBORDINATI

Strumenti di finanziamento, il cui schema negoziale prevede che i portatori dei documenti rappresentativi del prestito siano soddisfatti successivamente agli altri creditori in caso di liquidazione dell’ente emittente.

Prestito

PRESTITO

E’ il finanziamento di una somma di denaro, da parte di una banca o di un istituto specilizzato, ad un tasso d’interesse solitamente fisso, che il debitore deve restituire secondo un piano rateale costante.

PRESTITO STANDBY

Meccanismo di finanziamento degli squilibri della bilancia dei pagamenti di breve periodo dei membri dell’FMI che assicura al paese la possibilità di ottenere finanziamenti in tranches successive.

PREZZI A CINQUE CIFRE

Sistema che nella fissazione dei prezzi della coppie di valute prevede 5 cifre decimali al posto delle solite 4 (esempio EUR/USD a 1,29015). Si tratta di un sistema caratterizzato da una maggiore precisione e di solito viene utilizzato dai broker ECN.

PREZZI A QUATTRO CIFRE

Sistema di fissazione dei prezzi delle coppie di valute con 4 cifre decimali (esempio EUR/USD A 1,2901).Si tratta di un sistema in genere utilizzato dai market maker.

PREZZI AL CONSUMO

Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale: Indice dei prezzi al dettaglio calcolato dall’Istat su un campione di 930 beni e servizi rappresentativi dei consumi finali delle famiglie italiane nell’anno 1998. A livello nazionale è calcolato aggregando i dati rilevati in tutti i capoluoghi di provincia. I dati sono pubblicati per 209 voci di prodotto, 107 categorie, 38 gruppi e 12 capitoli di spesa. -Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati: Indice dei prezzi al dettaglio calcolato dall’Istat su un campione di 930 beni e servizi rappresentativi dei consumi finali delle sole famiglie dei lavoratori dipendenti non agricoli (esclusi i dirigenti) nel 1998. Dal gennaio 1999 a livello nazionale è calcolato aggregando i dati rilevati in tutti i capoluoghi di provincia. In precedenza era calcolato aggregando i dati rilevati in tutti i capoluoghi di regione. I dati sono pubblicati per 209 voci di prodotto, 107 categorie, 38 gruppi e 12 capitoli di spesa. -Indici armonizzati dei prezzi al consumo: Indici dei prezzi al dettaglio calcolati per ciascun paese dell’area dell’euro dagli Istituti nazionali di statistica sulla base delle metodologie comuni indicate dall’Eurostat. I dati sono pubblicati per 63 classi di prodotto, 29 categorie e 12 capitoli di spesa. Vedi anche Inflazione.

PREZZI ALLA PRODUZIONE DEI PRODOTTI INDUSTRIALI

Indice dei prezzi, rilevati dall’Istat, che si formano nelle transazioni relative a merci vendute dai produttori industriali sul mercato interno. I dati sono pubblicati per 159 gruppi, 28 divisioni e 16 settori, coerentemente con la classificazione delle attività economiche ATECO91. I prodotti sono classificati anche in relazione alla destinazione finale, per la quale i dati pubblicati distinguono tra beni di consumo, beni di investimento e intermedi.

PREZZI ISTITUZIONALI

Prezzi di riferimento utilizzati a livello comunitario nella regolamentazione dei mercati agricoli europei. Pur essendo di diversa natura a seconda del prodotto, possono essere ricondotti a tre tipologie: prezzo obiettivo o indicativo, che rappresenta il prezzo di equilibrio a cui dovrebbe tendere il mercato intemo europeo; prezzo di intervento che costituisce il prezzo minimo garantito agli agricoltori, al di sotto del quale la Comunità attua interventi diretti di ritiro dal mercato e stoccaggio del prodotto; prezzo soglia, che rappresenta il prezzo minimo di entrata, applicato alle frontiere comunitarie, per i prodotti agricoli importati dai paesi non comunitari.

PREZZO A PREMIO O A SCONTO

Quando un titolo viene negoziato ad un prezzo superiore o inferiore al valore nominale si dice che esso è scambiato a premio o a sconto, oppure sopra o sotto la pari.

PREZZO DENARO

Con questo termine viene indicata la miglior proposta in acquisto (denaro) inserita nel ‘book’ del mercato telematico.

PREZZO DI APERTURA

Prezzo individuato in apertura di mercato dal programma del sistema telematico di borsa che, valutando le diverse proposte in acquisto e in vendita, ricerca il prezzo in grado di massimizzare la quantità totale scambiata.

PREZZO DI MERCATO

Prezzo attuale di un bene nel mercato.

PREZZO LETTERA

Con questo termine viene indicata la miglior proposta in vendita (lettera) inserita nel ‘book’ del mercato telematico.

PREZZO SOGLIA

In sede d’asta, è il prezzo al di sotto del quale le domande di sottoscrizione non sono prese in considerazione, perché disallineate rispetto ai prezzi di mercato fino al punto da poter essere ritenute del tutto speculative

PREZZO UFFICIALE

È il prezzo che viene calcolato sulla base della media ponderata degli scambi che avvengono durante l’intera giornata.

PRICE SPREAD

Differenza applicabile ai fondi con prezzo duplice (fondi a capitale variabile) fra il prezzo al quale gli investitori acquistano fondi comuni (“offer”) e il prezzo al quale i fondi possono essere venduti (“bid”). Il margine di prezzo copre l’onere iniziale del fondo e i costi di contrattazione dei titoli sottesi.

PRICE/CASH FLOW

E’ il rapporto tra il prezzo di mercato dell’azione e il cash flow (flusso di cassa) generato dalla società, rapportato al numero di azioni in circolazione. Questo multiplo esprime il tempo necessario affinché la somma investita in azioni ritorni all’investitore sotto forma di cash flow. Il cash flow rappresenta il flusso di liquidità generato dalla società nel corso di un determinato periodo, e si ottiene aggiungendo all’utile netto della società gli ammortamenti e accantonamenti.Viene utilizzato soprattutto per la valutazione di società operanti in settori che richiedono forti spese d’investimento iniziali, e conseguenti ingenti carichi di ammortizzazione

PRICE/EARNING TO GROWTH

Vedi PEG

PRICE/EARNINGS

Vedi P/E

PRIME RATE

Tasso di interesse di massimo favore, applicato dalle banche sui prestiti concessi ai loro migliori clienti. E’un indicatore utilizzato dalle banche per definire il costo del denaro, cioè il tasso di interesse praticato alla loro clientela. Il Prime Rate dipende dalle condizioni generali del mercato, dalla disponibilità di riserve e dall’ammontare del prestito.

PRIVATE BANKING

Gestioni individuali relativa ad offerte di servizi bancari a soggetti particolarmente facoltosi; vi rientrano ad esempio la gestione di patrimoni, la consulenza fiscale, la concessione di finanziamenti particolari e la consulenza in materia successoria.

PRIVATE PLACING

E’ l’offerta di titoli di nuova emissione direttamente agli investitori, senza ricorrere ad una pubblica sottoscrizione.

PRIVATIZZAZIONE

Immissione sul mercato borsistico di azioni di un’azienda ex-statale.

PROCEDURA DEI DISAVANZI ECCESSIVI

Ai sensi dell’art. 104c del Trattato di Maastricht, la Commissione della UE sorveglia l’evoluzione dei conti pubblici dei paesi membri e ne verifica la conformità ai criteri di convergenza ivi fissati; qualora essi non siano rispettati, predispone una relazione in base alla quale il Consiglio dei Ministri economici e finanziari vota a maggioranza qualificata circa l’esistenza o meno di un disavanzo eccessivo. In caso affermativo, lo stesso Consiglio formula raccomandazioni agli Stati interessati ai fini dell’eliminazione della situazione di disavanzo eccessivo (vedi: Patto di stabilità e crescita).

PRODOTTO INTERNO LORDO AI PREZZI DI MERCATO

Valore corrispondente alla produzione di beni e servizi finali dell’economia, ossia non destinati ad essere utilizzati nei processi produttivi, nell’arco di un anno d’attività economica. Il PIL è pari alla somma dei valori aggiunti ai prezzi di mercato delle varie branche produttive che caratterizzano l’economia di un paese, diminuita dei servizi imputati del credito e aumentata delle imposte indirette sulle importazioni.

PROFIT TAKING

Vedi presa di beneficio

PROFIT TARGHET

Profit Taking

PROFIT WARNING

annuncio di una societa’ che di solito precede di poco quello dei risultati periodici e che comunica dati inferiori alle attese degli analisti

PROFITTI DA OPERAZIONI FINANZIARIE

I profitti da operazioni finanziarie sono una componente di reddito positiva derivante dalla gestione del portafoglio titoli non immobilizzato e dalle operazioni su valute e metalli preziosi.

PROFONDITÀ DEL MERCATO

Dimensione dell’ordine necessario a spostare i mercati da un certo grado. Un’ampia profondità del mercato è sinonimo di elevata liquidità mentre una bassa profondità caratterizza i mercati illiquidi.

PROJECT FINANCING

Debito che costituisce principalmente un diritto di rivalsa sui flussi di cassa di un progetto particolare, invece che nei confronti di un’impresa nel suo complesso.

PROMOTORE FINANZIARIO

soggetto a cui deve ricorrere una società di intermediazione mobiliare o una banca nel caso di offerta fuori sede di strumenti finanziari o di servizi di investimento. I promotori finanziari possono assumere la veste di dipendenti, mandatari o agenti di una Sim o banche e debbono essere iscritti in un apposito albo tenuto presso la Consob

PROPOSTA DI NEGOZIAZIONE

Ordine di acquisto o vendita, per conto proprio o per conto terzi, immesso dagli operatori autorizzati alla negoziazione

PROROGA

All’approssimarsi della scadenza dello strumento finanziario la società di gestione può decidere di prorogarne la durata per un periodo massimo che deve essere indicato nel prospetto informativo.

PROSPETTO INFORMATIVO

Documento che contiene tutte le informazioni relative alla natura dello strumento finanziario ed ai rischi dell’investimento. Deve essere consegnato all’investitore all’atto dell’acquisto dello strumento finanziario.

PROVENTI NETTI CLASSE D

Proventi o oneri netti degli investimenti della classe D, cioè dagli investimenti il cui rischio è a carico degli assicurati, che ha come contropartita una correlata variazione delle Riserve Tecniche e non incide, pertanto, sul risultato economico.

PROVENTI STRAORD. NETTI

Rappresenta il saldo della gestione straordinaria che scaturisce dalla contrapposizione tra proventi e oneri non legati all’attività caratteristica della società.

PUBLIC COMPANY

Società con una compagine sociale frazionata

PULLBACK

Si definisce Pullback il momentaneo ritorno dei prezzi presso un livello di supporto o di resistenza a seguito di un breakout.

PUNTO BASE (BASIS POINT)

Unità di misura, corrispondente a un centesimo di punto percentuale, ossia lo 0,01%.