I pescatori: insufficienti le risorse del governo per la lotta al granchio blu
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I 2,9 milioni di euro previsti per contenere i danni provocati dal granchio blu sono «largamente insufficienti». Lo fa sapere l’Alleanza delle Cooperative italiane della pesca, che è intervenuta al tavolo riunito al ministero dell’Agricoltura dove è stato presentato lo schema di provvedimento elaborato per affrontare l’emergenza. I pescatori e gli agricoltori chiedono la dichiarazione dello stato di emergenza, un passo necessario per intervenire in favore delle imprese su mutui, imposte e canoni, ma anche per intensificare gli sforzi per la cattura con attrezzi adeguati ma che normalmente sono esclusi dai rimborsi per i costi sostenuti dalle imprese. «Solo con un approccio straordinario – scrive l’Alleanza in una nota – sarà possibile derogare alle norme vigenti per la pesca con la necessaria autorizzazione di Bruxelles».

La situazione, dicono i pescatori, è grave: le scorte di vongole e cozze – le prede preferite dal granchio blu – si stanno esaurendo e da novembre la produzione si fermerà. Ma quel che è più grave ancora è che non c’è più seme per le produzioni dei prossimi tre anni, ricorda l’Alleanza. E questo mette a rischio anche i posti di lavoro nel settore dell’itticoltura. «Il governo ha stanziato risorse per venire incontro alle imprese, ma nulla sappiamo di come si interverrà per sostenere lavoro e lavoratori – sostiene Antonio Pucillo, responsabile del settore pesca della Flai Cgil – il ministro Lollobrigida non ha mai coinvolto le organizzazioni sindacali nelle riunioni sul tema, ma l’invasione dei granchi blu impatta fortemente anche sul settore della pesca, che non ha nessun ammortizzatore sociale. E la soluzione non può essere certo quella dei venti euro giornalieri, come avvenuto per i periodi di fermo biologico dello scorso anno».

Critiche alla mancata dichiarazione dello stato d’emergenza sono arrivate anche da esponenti degli stessi partiti di governo. Per il governatore del Veneto, Luca Zaia, che guida una delle regioni più colpite dall’invasione dei granchi blu,«lo stato d’emergenza aiuterebbe i nostri pescatori, visto che il 40% delle vongole a livello nazionale è prodotto dal Veneto, 52mila quintali, e l’80% verrà divorato dal granchio blu. Per ora noi è un dramma, come per l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia, per questo chiedo al governo che dichiari lo stato d’emergenza».

L’eurodeputata della Lega, Rosanna Conte, ha invece sollecitato l’intervento di Bruxelles: «Ho inviato alla Commissione europea una interrogazione urgente – ha detto – perchè vengano individuate le risorse Ue che possono essere messe in campo a sostegno dei nostri pescatori. Per far fronte ai danni economici provocati dal granchio blu, le mancette non bastano. Già nel 2021 si era parlato di utilizzare il Feampa, il programma per l’ambiente e l’azione per il clima, e i fondi della politica di coesione: occorre subito mobilitare queste risorse per salvaguardare le produzioni, altrimenti i danni saranno incontenibili e si riverseranno anche su altri settori, a partire da quello turistico».

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