Il 19 luglio inizia il negoziato per il rinnovo del contratto bancario nazionale: Sindacati chiedono aumento di 435 euro
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Il 19 luglio partirà il negoziato in Abi per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei 280mila bancari. Dopo il via libera delle assemblee dei lavoratori alla piattaforma sindacale con il 99,5% di sì, il documento verrà presentato ufficialmente ai banchieri la prossima settimana. L’obiettivo è fare partire in tempi rapidi il negoziato, in modo da poter arrivare a sintesi entro quest’anno.

Certamente la prossima tappa sarà un ulteriore congelamento dei termini del vecchio contratto, scaduto a fine 2022. I sindacati chiedono un aumento di 435 euro per il livello medio di riferimento (3A4L) su cui hanno già incassato un sostanziale via libera da Carlo Messina , ceo e consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, che partecipa al negoziato con la formula dell’invito permanente, dopo la revoca del mandato di rappresentanza sul contratto ad Abi. Nell’ultima assemblea dell’Associazione bancaria italiana, il presidente Antonio Patuelli ha rinosciuto la necessità di ammodernare il contratto e di riconoscere ai lavoratori il recupero del potere di acquisto.

Il segretario generale della Fabi Lando, Maria Sileoni , spiega che «è stata presentata una richiesta economica con un aumento medio mensile, da distribuire in tre anni, di 435 euro e andremo fino in fondo perché le banche hanno realizzato, solo nel 2022, ben 25 miliardi di euro di utili e poi perché dobbiamo recuperare l’inflazione. Gli stipendi sono tornati indietro di 25 anni, mi riferisco alla perdita di potere d’acquisto. Oggi ci troviamo con quasi 7 milioni di lavoratrici e lavoratori che hanno il loro contratto nazionale scaduto, in alcuni casi anche da oltre 5 anni. Una di queste categorie è quella dei giornalisti».

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