Il maggior canale delle truffe è divenuta la rete: occhio ai buoni Amazon
Amazon si cala nei panni di una banca

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Ecco perché lo “Sportello dei Diritti”, tra le sue molteplici attività continua a mettere in guardia ogni giorno gli utenti del web e di ogni dispositivo connesso per evitare che incappino, attraverso i propri contatti e account, in una delle tanti frodi. In tale ottica, informiamo che proprio nelle scorse ore la Polizia Postale attraverso due distinti post pubblicati sulla pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ha invita a prestare attenzione a due messaggi che possono giungere sui nostri indirizzi email e che riguardano due fantomatici annunci di Lidl e Amazon che ovviamente risultano totalmente estranee a tali tipo di proposte. Il primo è l’invito a cliccare per ricevere un buono spesa da 500 euro da parte della catena della grande distribuzione in occasione del 25° anniversario, mentre il secondo un buono acquisto da ben 1000 euro della grande multinazionale del commercio elettronico, entrambi visibili nelle fotografie che alleghiamo. A tal proposito, la Polizia Postale ha lanciato due distinte allerte dai seguenti testi: “AMAZON. Più che un buono acquisto sembra una cattiva truffa” e “LIDL. Gioca ora che perderai tutti i tuoi dati. Diffidate di questi regali”. Il modo migliore per difendersi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” è quello di non rispondere mai a questi messaggi dal contenuto truffaldino e quindi di non cliccare sui link cui solitamente conducono o rispondere alle richieste di dati personali o bancari. Il problema che tuttora persiste, però, è che sono tanti i consumatori che sono allettati dalle proposte che appaiono, almeno in astratto, credibili perché vengono utilizzati i loghi del tutto identici a quelli di note aziende come quelle in questione. E cascarci è molto facile. Bisogna, quindi, solo prestare più attenzione, accertarsi sempre della provenienza del messaggio ed evitare di seguire le istruzioni contenute costituite da domande che vengono poste all’ignaro utente per farlo cadere in trappola

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