Il tribunale di Milano ha preso una decisione nei giorni scorsi che mette sul piatto il marchio Trussardi, alcuni negozi e un numero non ancora stabilito di dipendenti, mentre sono in corso le consultazioni con il sindacato. Escluso dal passaggio è il Palazzo Trussardi di piazza della Scala a Milano, riconsegnato alla famiglia Trussardi.
La società di Alba, che conta 9 marchi (tra cui Motivi e Elena Mirò) e 36 società controllate, aveva avviato una trattativa per l’acquisizione del brand di alta moda che, esattamente un anno fa, a marzo 2023, era esposta per oltre 50 milioni di debiti. 

Dopo le dimissioni dell’amministratore delegato Sebastian Suhl,  il fondo QuattroR, che ne detiene attualmente la maggioranza, aveva aperto una  procedura di ricomposizione della crisi  che ha visto l’uscita dal Cda i componenti della famiglia e i rappresentanti di Quattro R.  Per curare la ristrutturazione della società era stata chiamata la  bergamasca 3X Capital di Angelo Rodolfi. 
A  giugno dello scorso anno, a farsi avanti per rilevare la casa del levriero sono stati anche i due investitori ChimHaeres e Growcapital, che  avevano avviato una trattativa, poi non proseguita, come anche il tentativo di creare una cordata appoggiata da un investitore estero dello stesso ex amministratore delegato Suhl che sembrava intenzionato a tornare in campo.