Importante colpo di SIA nel risiko degli operatori di servizi di pagamento italiani
Budapest Bank ha scelto Sia per il nuovo sistema di gestione delle carte di pagamento

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La società guidata da Massimo Arrighetti ha infatti concluso positivamente l’acquisizione delle attività di processing in Italia, Germania e Austria da Unicredit Business Integrated Solutions (UBIS), società del Gruppo Unicredit. Dal primo gennaio 2017 sarà dunque SIA a gestire nei tre Paesi i servizi di elaborazione per circa 13,5 milioni di carte di pagamento e di gestione di 206 mila terminali POS e 12 mila ATM finora svolti da UBIS. Il valore dell’operazione è pari a 500 milioni di euro. Rientra nel perimetro dell’accordo concluso anche un contratto di outsourcing di 10 anni a favore del Gruppo SIA per la fornitura a UniCredit di servizi di processing delle transazioni effettuate con carte di debito, credito e prepagate, e per la gestione dei POS e degli ATM.

“Questa acquisizione rientra nel piano strategico di SIA che ha come obiettivo prioritario il rafforzamento del nostro posizionamento competitivo a livello internazionale. Si tratta di un’operazione che si caratterizza per un impatto sostenibile sia dal punto di vista economico – perché porterà ad una crescita dimensionale nel 2017 di oltre il 20% dei ricavi (su dati pro-forma 2015) e a maggiori economie di scala – sia sul piano sociale perché l’integrazione delle attività di Ubis e di 382 persone nel Gruppo SIA non comporterà una riduzione del personale, come spesso accade in questo tipo di operazioni”, ha commentato Massimo Arrighetti, Amministratore Delegato di SIA.

La cessione delle attività di elaborazione dei pagamenti tramite carte di pagamento rientra nell’approccio strategico annunciato da UniCredit a luglio ed è in linea con il piano Transform 2019, presentato all’Investor Day del 13 dicembre, che ha tra i principali obiettivi quello di rafforzare e ottimizzare la struttura di capitale della banca.

L’operazione genererà per UniCredit circa 440 milioni di euro di utile netto consolidato nel 2016, con un impatto positivo atteso sul CET1 ratio fully loaded di circa 12 punti base.

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