Inchiesta FonSai, si allarga l’indagine dei pm sull’Isvap

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Nuova tornata di interrogatori da parte della Procura di Torino per provare a chiudere il cerchio delle audizioni sulla delicata vicenda che vede indagato il presidente dell’Isvap, Giancarlo Giannini, per concorso in falso in bilancio del gruppo assicurativo Fondiaria Sai. Ieri il procuratore aggiunto di Torino Vittorio Nessi e il suo sostituto Marco Gianoglio hanno sentito altri quattro funzionari dell’Autorità come persone informate sui fatti e altri verranno ascoltati nei prossimi giorni. Per il momento non è ancora stato sentito Giannini e la Procura non avrebbe in programma di fissare un colloquio. I due magistrati e la guardia di finanza hanno anche acquisito documentazione relativa al biennio 2009-2011 allo scopo di capire per quale ragione i controlli sulla situazione finanziaria di FonSai abbiano richiesto una finestra operativa così lunga. L’idea, quindi, sarebbe di incrociare il materiale raccolto con le dichiarazioni rese per comprendere se tali indempimenti e lungaggini siano stati frutto delle procedure tipiche dell’ente oppure se vi siano stati degli illeciti.
Riguardo agli interrogatori, martedì è stato ascoltato Giovanni Cucinotta, responsabile di uno dei due uffici di vigilanza dell’authority che nei mesi scorsi si è trovato spesso in rotta di collisione con le scelte di Giannini sull’istruttoria riguardo l’integrazione Fonsai-Unipol, conclusa con un via libera. Cucinotta, peraltro, nelle scorse settimane è stato sollevato dalla responsabilità di vigilare su Unipol. Tra i dirigenti dell’istituto interrogati ieri, invece, figura il vicedirettore generale Flavia Mazzarella, principale collaboratrice di Giannini con il quale ha condiviso le scelte fatte negli ultimi mesi. Nulla si sa, ovviamente, sul contenuto degli interrogatori ma certamente anche ieri è stato un altro giorno di blocco nella normale attività dell’ente. I server degli uffici sono stati controllati dalla guardia di finanza che in diversi casi ha sequestrato Pc o cellulari di persone “sensibili” all’inchiesta in corso. Anche la rete intranet dell’ente, compresi i normali servizi di posta elettronica, è rimasta a lungo inutilizzabile.
E rimane l’incertezza su come affrontare una situazione del tutto inedita nella storia, talvolta anche travagliata, delle autorità di controllo in Italia. Mai prima d’ora infatti, il presidente in carica di un’authority è stato indagato dalla magistratura. Per giunta Giannini, nominato a luglio commissario dell’Isvap nell’ambito di un trapasso di competenze verso la Banca d’Italia che sarà completato nelle prossime settimane, ha la responsabilità della gestione ordinaria e straordinaria dell’ente. Qualora si dimettesse dall’incarico sarebbe necessario un decreto legge per sostituirlo anche per le poche settimane che separano la nomina del direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni a presidente dell’Ivass il nuovo organismo che prenderà il posto dell’attuale regulator del mercato assicurativo.
In questa situazione ieri, a quanto si sa, vi sono stati contatti tra le diverse istituzioni coinvolte nella vicenda, la stessa Isvap, la Banca d’Italia, il ministero dello Sviluppo Economico. La situazione per il momento appare fluida, nel senso che non sarebbe ancora maturato alcun orientamento preciso. Né Giannini ha dato pubblica esternazione sulle sue intenzioni. Il decreto che attua il riordino della vigilanza assicurativa gli impone di riferire a Saccomanni, almeno ogni due settimane, su provvedimenti presi per l’Isvap ma è probabile che il commissario dell’authority abbia già preso contatto con Via Nazionale per valutare la situazione e le possibili opzioni.
Come è noto la Banca d’Italia entro i primi giorni del prossimo mese deve approvare lo statuto dell’Ivass ed integrare il suo direttorio di due membri con specifica competenza nel settore assicurativo. Quei dossier erano già aperti ed ora le clamorose indagini della magistratura hanno la conseguenza di affrettare ulteriormente i tempi della loro conclusione.

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