Food delivery: cliente ha l’imbarazzo della scelta in città
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Il food delivery è un campo in continua espansione.

Il food delivery è un terreno fertile per molte start-up basate sulla sharing economy.

Ultima notizia che interessa questo settore, in ordine di tempo, è l’arrivo (molto temuto dai concorrenti) di UberEats, l’applicazione testata a Londra e New York nei mesi scorsi e atterrata in Italia, a cominciare da Milano.
E’ dunque guerra aperta contro gli altri giganti del food-delivery; UberEats ha già centinaia di ristoranti affiliati e servizio consegne gratuito per un primo periodo.

Un’altra importante novità arriva dagli Stati Uniti dove si sta facendo strada la consegna a domicilio di cibo per animali. Con siti come Ollie, PetPlate e The Farmer’s Dog vengono offerti pasti completi per gli animali da compagnia.
Basti pensare che il giro d’affari sfiora i 63 miliardi negli Stati Uniti e i 2 in Italia.

 

A Roma c’è anche il il primo servizio di consegna bevande a domicilio; a Bari invece troviamo Youeat unico brand di food delivery al Sud, che consegna anche la spesa.

Bacchette Forchette pensa a vegani e celiaci di Rimini e Milano, Foodracers viaggia su motocicli, Foodinho (Glovo) in bicicletta, Diet to Go pasti bilanciati per chi deve controllare le calorie e Moovenda sfida il traffico di Roma con un algoritmo.

Da un paio d’anni circa il settore della consegna a domicilio di piatti pronti o prodotti alimentari è diventato uno delle aree di investimento più vivaci per i venture capitalist di tutto il mondo.

Un meeting di lavoro o semplice pigrizia? Oggi pranzo e cena si ordinano online grazie al food delivery

Ritmi frenetici e pause pranzo brevissime suggeriscono sempre più l’idea che il cibo abbia perso importanza nella routine quotidiana, al gusto si preferisce la velocità, a discapito delle papille gustative.

 

Basta un click e sushi, panini, tramezzini o burrito arrivano direttamente a casa.

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