Agosto vede il calo della fiducia di consumatori e imprese. Per i primi l’indice vede un minimo arretramento a 106,5 dai precedenti 106,7, mentre l’indice composito delle imprese scende a 106,8 da 108,9. Dalle famiglie arrivano segnali contrastanti: il clima economico e il clima futuro calano, rispettivamente, da 123,4 a 121,5 e da 115,0 a 114,1. Invece il clima personale e quello corrente aumentano passando, nell’ordine, da 101,1 a 101,5 e da 101,0 a 101,4. È quanto emerge dall’ultima rilevazione dell’Istat. «L’indice di fiducia dei consumatori si riduce lievemente pur mantenendosi sopra il livello medio del periodo gennaio-luglio 2023 – si legge nel commento dell’Istituto -. Si evidenzia un deciso peggioramento delle opinioni sulla situazione economica generale, una diminuzione delle attese sulla disoccupazione e un miglioramento delle valutazioni sulla situazione economica personale».
Per quanto riguarda le imprese in tutte le aree emerga una riduzione dell’indice. In particolare la fiducia scende nell’industria seppur con intensità diverse tra manifattura e costruzioni. Nella manifattura si passa da 99,1 a 97,8 nella manifattura e da 166,5 a 160,2 nelle costruzioni. Anche nei servizi si registra un deterioramento della fiducia con il relativo indice che passa, nel commercio al dettaglio, da 111,0 a 108,8 e nei servizi di mercato da 105,5 a 103,6. Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sul livello della produzione; le scorte rimangono sostanzialmente stabili. Per quanto attiene alle costruzioni, sia i giudizi sugli ordini/piani di costruzioni sia le aspettative sull’occupazione presso l’azienda registrano una dinamica negativa. In relazione ai servizi di mercato, giudizi favorevoli sugli ordini si associano ad attese sugli ordini e ad opinioni sull’andamento degli affari in deterioramento. Nel commercio al dettaglio tutte le componenti peggiorano. L’indice delle imprese si attesta così sul valore più basso dal novembre 2022.