Ci sono molte situazioni che sollevano interrogativi, sostiene il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a margine dell’incontro dei ministri finanziari e delle banche centrali a Stresa.
Il riferimento è alle tensioni geopolitiche, dal conflitto in Russia alla crisi in Medio Oriente, e in particolare alla strategia della Cina di invadere i mercati esteri con prodotti sottoprezzo. Non a caso sono stati i temi al centro del vertice «con il segretario del Tesoro Usa Janet Yellen» ha detto il numero uno del Mef.
Accordo sugli asset russi congelati
Qualche nodo però è stato sciolto: c’è la base legale per utilizzare i proventi finanziari di quest’anno sugli asset russi congelati in Europa. Il problema, continua Giorgetti, è come trasferirlo «agli anni futuri e costruire una garanzia per un prestito verrà erogato in un’unica soluzione nel 2024 o presumibilmente nel 2025 e che potrebbe essere dei Paesi G7 e dei Paesi amici». Inoltre vanno vinte «alcune riserve di banche centrali e servirà una nuova regolamentazione a livello europeo, una decisione a 27». Secondo il ministro italiano dell’Economia, le elezioni europee e la nascita della nuova Commissione di Bruxelles andranno a complicare l’iter per la decisione.
Fumata nera su global minimum tax
Al contrario ci sono «purtroppo delle questioni pendenti, su cui probabilmente non riusciremo a compiere passi avanti, come il primo pilastro della tassazione internazionale». La scadenza di giugno, spiega Giorgetti, si avvicina ed «è improbabile che si arrivi a un risultato perché ci sono riserve da India e Cina. Quindi credo che su quel punto il lavoro si fermerà e questa non è una cosa buona ma – assicura- ritenteremo da un’altra parte».