Kering pagherà al fisco italiano 1,25 miliardi di euro per l’evasione effettuata tramite la Luxury Goods International di Cadempino

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keringOggi invece arriva l’ultimo tassello di una vicenda che di fatto mette la parola fine all’era Gucci in Ticino: da fonti certe sembrerebbe infatti che Kering annuncerà presto la sua ufficiale e definitiva partenza dal nostro Cantone.

Seppur certa, la notizia dovrebbe però essere comunicata ufficialmente dopo la votazione sul referendum contro la Riforma fiscale Rffa del prossimo 19 maggio.

 

Per anni Kering, attraverso giochetti contabili, ha trasferito utili da capogiro in Ticino, dove ha beneficiato degli incredibili vantaggi fiscali offerti dalle nostre autorità. Autorità che, implicate direttamente negli affari del gruppo – si veda il ruolo della famiglia Masoni all’interno del cda della stessa LGI – accecate dal Dio denaro hanno chiuso gli occhi di fronte ai grossi problemi ambientali e alle indecenti condizioni di lavoro generate da Kering.

 

Varie inchieste giornalistiche hanno anche dimostrato un sistema di residenze fittizie e di triangolazioni finanziarie architettato dall’azienda per dare una parvenza di reale alla loro presenza in Ticino. Il tutto senza che, anche in questo caso, le autorità cantonali abbiano mosso dito.

 

I maligni diranno che per diversi anni il gruppo è stato il più importante contribuente ticinese. È vero. Ma lo è stato senza che ciò abbia creato valore aggiunto e reale benessere alla nostra collettività. I soldi che sono entrati in questi anni sono il semplice frutto avvelenato di un’evasione fiscale, sempre negata dalle nostre autorità ma ora confermata dall’accordo siglato in Italia.

 

Oggi il cerchio si chiude. La presenza in Ticino della LGI non ha più senso e Kering lo ammette senza pudore. Termina così una pagina vergognosa della nostra economia fondata esclusivamente sulla leva fiscale e sugli interessi personali. La vicenda Gucci non sembra però frenare i nostri politici nel voler perseverare nel garantire regali ha questo tipo di aziende senza scrupoli.

 

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