La criptovaluta che divide gli Stati Uniti
La Camera di Commercio degli Stati Uniti ha criticato la SEC per il suo "approccio disordinato e repressivo" nei confronti della regolamentazione del settore dell criptovalute sul territorio americano.
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La Camera di Commercio degli Stati Uniti ha criticato la SEC per il suo “approccio disordinato e repressivo” nei confronti della regolamentazione del settore dell criptovalute sul territorio americano. 

In un amicus brief depositato presso la Corte d’Appello degli Stati Uniti il 9 Maggio, la Camera di Commercio statunitense ha espresso tutto il suo appoggio a Coinbase, accusando la SEC di aver creato deliberatamente un panorama precario e incerto per le società di criptovalute che operano nel Paese.

“La SEC ha deliberatamente confuso le acque rivendicando un’ampia autorità sugli asset digitali e adottando al contempo un approccio disordinato e repressivo”, ha scritto.

“Questo caos normativo è stato progettato, non è una casualità”.

Un “amicus brief” deriva il suo nome dal termine latino “amico della corte” e si riferisce al consiglio o all’informazione fornita da terzi che non sono esplicitamente coinvolti in uno specifico caso giudiziario.

Inoltre, la Camera di Commercio ha fatto pressione sulla SEC affinché risponda prontamente alla denuncia di Coinbases del 25 Aprile, che cerca di forzare il regolatore a rispondere alla sua petizione di regolamentazione” e a fornire linee guida più chiare per le imprese di criptovalute che operano nel Paese.

La denuncia è stata presentata a seguito del Wells notice ricevuto a Marzo dalla SEC in merito alla “potenziale violazione” della legge statunitense sulle securities da parte dell’exchange.

Vale la pena sottolineare che la denuncia di Coinbase non chiede al tribunale di forzare la SEC ad adottare nuove normative per le criptovalute. Al contrario,l’exchange chiede semplicemente che la Commissione fornisca una risposta alla petizione presentata a Luglio, risposta che ha il diritto di ricevere entro un “ragionevole lasso di tempo”.

In merito a questo punto, la Camera di Commercio ha affermato che il “rifiuto” della SEC di rispondere a Coinbase o di “impegnarsi in qualsiasi altra attività di regolamentazione” non è solo dannoso, ma di fatto illegale.

“Le azioni della SEC non sono solo dannose per la policy, sono illegali; e anche per questo motivo le conseguenze del continuo ritardo della SEC sono gravi”.

La Camera di Commercio ha anche richiamato il regolatore finanziario per non aver fornito una risposta chiara alla domanda, quali, se esistono, dei circa 20.000 asset digitali attualmente in circolazione debbano essere considerati “securities” ai sensi della legge federale.

Correlato: Il responsabile legale di Coinbase invia una lettera alla SEC in merito alla regolamentazione RIA

Ha sottolineato che la risposta a questa domanda potrebbe avere “implicazioni immense” per “ogni persona coinvolta” nell’emergente economia degli asset digitali da 1.000 miliardi di dollari.

“È sorprendente che la Securities and Exchange Commission — nonostante si proclami il principale regolatore degli asset digitali — si sia rifiutata di risolvere questa questione fondamentale”.

La Camera di Commercio non è la sola a fornire supporto legale a Coinbase. Paradigm, società di investimento guidata dal cofondatore di Coinbase Fred Ehrsam,ha presentato un altro amicus brief a sostegno del crypto exchange, sostenendo allo stesso modo che le azioni della SEC hanno “paralizzato un’industria nascente”.

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