Langé (B. Leonardo): la nostra vera forza è l’indipendenza

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Banca Leonardo saluta il 2013 con una raccolta netta di 350 milioni di euro e si appresta ad accogliere il nuovo anno con numerosi progetti in cantiere: dal reclutamento di nuove figure di elevato profilo al rafforzamento del brand. Paolo Langè, responsabile wealth management della banca d’affari privata e indipendente nata nel 1999, ha tracciato con BLUERATING un bilancio dei mesi passati e ha parlato dei progetti per il futuro.

Com’è andato il 2013 per Banca Leonardo sul fronte della consulenza?
Il 2013 è stato un anno molto positivo per il gruppo Banca Leonardo. La raccolta netta è stata pari a 350 milioni di euro e il numero dei nostri relationship manager è salito a quota 100, confermando il nostro obiettivo di rafforzamento del team a disposizione della clientela. Siamo uno dei principali player indipendenti presenti non solo in Italia, dove abbiamo cinque filiali bancarie dedicate, situate nelle principali aree metropolitane, ma anche in Europa, con asset under management che hanno superato quota 6,5 miliardi di euro. Stiamo lavorando principalmente in due direzioni: da un lato ampliando la qualità dei servizi e dei prodotti offerti e dall’altro introducendo nuovi strumenti, anche a carattere tecnologico, per comunicare in maniera più efficiente oltre che con la nostra tradizionale clientela anche con le fasce più giovani.

Quali sono i principali progetti in cantiere per il 2014? Che cosa ci può anticipare a riguardo?
Recentemente abbiamo rafforzato e sviluppato team ad hoc dedicati a soddisfare meglio le richieste dei nostri clienti. Solo per citare un esempio, nei mesi scorsi abbiamo integrato e rafforzato le attività fiduciarie del gruppo attraverso la creazione di un team in grado di fornire soluzioni specializzate di pianificazione finanziaria. Continueremo inoltre a concentrare l’attenzione sul rafforzamento del nostro brand. È un’area sulla quale stiamo lavorando attivamente al fine di soddisfare quella che è la tendenza attuale: lo spostamento della clientela private verso realtà che fanno del wealth management il loro core business e che siano prive di conflitti di interesse. Realtà che non hanno prodotti propri da collocare e in grado di offrire quindi al cliente la migliore consulenza possibile in termini di offerta disponibile sul mercato, in totale trasparenza. L’essere una realtà che soddisfa pienamente tutti questi requisiti dovrebbe consentirci di meglio cogliere nuove opportunità di crescita.

Come vi state muovendo sul fronte del reclutamento? Quali sono i profili che vi interessano, al momento?
Il recruiting è uno degli aspetti che curiamo con più attenzione. Siamo sempre alla ricerca di professionisti di alto standing che condividano i nostri principi di indipendenza, trasparenza e solidità. Uno dei nostri obiettivi primari rimane il rafforzamento e il coordinamento dei nostri due core business – wealth management e financial advisory – per sfruttare al meglio le possibili sinergie. Banca Leonardo vuole diventare banca di riferimento per la clientela, in grado di offrire un servizio di qualità a 360 gradi.

Quanti professionisti compongono attualmente la vostra squadra?
Ad oggi il numero dei professionisti a disposizione della clientela private ha raggiunto quota 100, confermando gli obiettivi che ci eravamo posti in passato. In poco più di tre anni il team è pressoché raddoppiato, a dimostrazione del fatto che il settore continua a essere un’area di notevole interesse. È vero che la crisi ha causato un’importante riduzione della redditività nel sistema bancario, ma ha intaccato solo parzialmente il settore del private banking, in termini di crescita, redditività e creazione di valore.

A quale tipo di clientela si rivolgono i vostri servizi di consulenza?
I servizi di Banca Leonardo si rivolgono a una clientela sofisticata ed esigente. Da sempre cerchiamo di curare molto la relazione con il cliente e finora questa sembra essere la strada vincente. Può sembrare assodato per un private banker, ma se si analizza che cosa è accaduto in questi anni sui mercati finanziari si intuisce immediatamente che il cammino da percorrere può essere soltanto questo.

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