Le stazioni di rifornimento a idrogeno in Italia potrebbero presto diventare 38
Alle due stazioni di rifornimento a idrogeno già attive a Bolzano e Mestre potrebbero aggiungersene altre 36 entro il 2026.
auto idrogeno

Ancora nessun commento

Alle due stazioni di rifornimento a idrogeno già attive a Bolzano e Mestre potrebbero aggiungersene altre 36 entro il 2026. Le nuove stazioni verranno finanziate in parte dai 230 milioni di euro del Pnrr, messi sul piatto per sperimentare l’idrogeno nel trasporto stradale, in linea con la Direttiva europea 2014/94/Ue sull’uso e la promozione dei combustibili alternativi. 

I progetti sono stati presentati da diverse aziende al vecchio Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile per un totale di poco più di 103 milioni di euro. È quindi verosimile che tutti potranno beneficiare del finanziamento. Ma vediamo nel concreto cosa prevedeva il primo Decreto direttoriale n. 113 del 10 novembre 2022 e cosa potrebbe accadere.

Un progetto ambizioso

Le nuove stazioni di rifornimento di idrogeno, qualora tutti i progetti dovessero essere approvati, saranno sparse su tutto il territorio nazionale, più precisamente in luoghi strategici per il trasporto commerciale: una condizione presente nella lista delle priorità progettuali contenuta nel Bando.

Analizzando nel dettaglio il documento di gara allegato al Decreto direttoriale n. 113, infatti, si scopre che, dei 230 milioni di euro previsti per la realizzazione delle aree di servizio stradali e autostradali, la priorità nell’emissione dei fondi spetterà prima alle nuove “aree di servizio” posizionate:

Ma non è tutto, perché, come per tutte le misure contenute nel Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) un’altra caratteristica del bando è che il 40% delle risorse sarà destinato necessariamente ai progetti ideati per le Regioni del Sud Italia, quindi Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Parlando proprio di quest’ultime e analizzando la lista delle 36 proposte approdate a Villa Patrizi, soltanto cinque fanno riferimento a queste regioni: due a Bari, una a Taranto, una a Lamezia Terme e una a Sestu, nei pressi di Cagliari.

Pressione normata e idrogeno verde

Per quanto riguarda invece le caratteristiche tecnico/progettuali comuni a tutte le stazioni, sempre in linea con la Direttiva europea 2014/94/Ue, una delle più importanti riguarda l’erogazione del carburante, che dovrà avvenire necessariamente a una pressione di 350 bar per le auto e 700 bar per i veicoli commerciali pesanti e leggeri.

Infine, ogni stazione sarà finanziata se erogherà, per tutta la durata della concessione, solo idrogeno verde, quindi prodotto per mezzo di elettrolisi effettuata tramite energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili. Non resta quindi che attendere i prossimi mesi per seguire l’evoluzione di tutti questi progetti.

Le stazioni già attive in Italia

Come abbiamo anticipato nel nostro approfondimento sulla corsa mondiale all’idrogeno verde, in tutta la Penisola i distributori di idrogeno attualmente operativi sono solo due: uno nella provincia di Bolzano – ormai storico – e uno a Mestre, inaugurato recentemente.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI