Le stufe a pellet garantiscono un risparmio pari al 20% se comparate al gas metano e del 50% rispetto al gasolio

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pelletLo conferma Emiliano Ros, direttore generale della Green Puros, azienda della marca trevigiana, arrivato alla guida dell’impresa dopo il riassetto del 2016. Da allora, Green Puros segue un costante trend di crescita che oggi punta alla soglia dei 3 milioni di euro di fatturato per il 2019.

Una crescita che ha comportato un ampliamento della struttura con il trasferimento nel nuovo stabilimento a Quinto di Treviso: non un semplice trasloco ma anche in questo caso un riassetto produttivo nell’ottica della semplificazione dei processi e dunque di maggiore produttività: «Siamo una struttura snella pertanto capace di recepire gli andamenti, le richieste ed eventualmente anche le flessioni di un mercato instabile come quello attuale» spiega Emiliano Ros.

Direttore generale dell’azienda, Ros ha coniugato la sua esperienza commerciale nel settore del riscaldamento domestico a quella di un’impresa dal marchio giovane ma con alle spalle lo studio e la qualità del prodotto ereditata da 20 anni di produzione.

Fortemente orientata all’export (rappresenta il 50% delle vendite) la Green Puros si è posizionata in un mercato dove «sono molti i player sia italiani che internazionali, anzi il prodotto italiano è leader del settore per qualità; molte sono le aziende specie nel Nordest che si occupano di biomasse. Ritengo che proprio la struttura snella e flessibile tipica delle Pmi (Piccole medie imprese) possa consentirci di ricavarci un proprio spazio nel mercato. Perché consente di non appesantire il prodotto finale in termini di costi, mantenendo comunque standard di lavorazione molto elevati. Grazie alle nostre dimensioni e flessibilità possiamo rispondere a una voglia di cambiamento del mercato» prosegue Ros. Snelli nella produzione ma anche nelle relazioni commerciali, ecco perché una delle strategie dell’azienda è stata di rafforzare la rete vendita attraverso i rivenditori e mantenere un rapporto diretto con il cliente in termini di servizio post vendita. I rivenditori specializzati «sono sinonimo di qualità e garanzia, non solo per noi ma soprattutto per il cliente finale», ne è convinto il direttore generale di Green Puros.

Il riscaldamento a pellet di legno può essere sia a integrazione (con stufa a pellet ad esempio nelle stagioni intermedie) ma anche sostitutivo della fonte principale esistente andando a cambiare la caldaia. Il vantaggio di questa modalità di riscaldamento è anzitutto il risparmio in termini di costi energetici, ma anche la salvaguardia ambientale perché l’anidride carbonica derivata dalla combustione del legno è la stessa che viene assorbita dalla pianta nel suo ciclo di vita, a differenza delle emissioni generate dei combustibili fossili.

Pur essendo un prodotto nato in Canada, una delle aree a densità maggiore di presenza di aziende produttrici di stufe a pellet è l’Italia e in particolare il Nordest: il 70% degli apparecchi a pellet in Europa sono Made in Italy. Si tratta di un «prodotto relativamente recente – prosegue Ros – In questi vent’anni la ricerca sul prodotto e sui materiali è stata continua». Materiali, modalità costruttive che nel lungo periodo fanno la differenza, come la lavorazione delle finiture, o l’attenzione alla durata del prodotto con il mantenimento di spessori importanti. Questo è uno dei motivi per cui nell’acquisto di una stufa a pellet è opportuno «fare una scelta ponderata e non sull’onda dell’entusiasmo o del prezzo, perché a cambiare è la durata nel tempo e dunque l’investimento reale» conclude Emiliano Ros. Tra le nuove sfide della Green Puros, c’è il lancio di un prodotto che affianca le stufe a pellet, ovvero la linea dedicata al Barbecue  appena presentata nelle fiere di settore che ha già suscitato interesse nella rete dei rivenditori e che spingono Green Puros a traguardare il nuovo obiettivo di fatturato.

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