Lieve rallentamento dell’inflazione di settembre
Nel carrello della spesa i prezzi dei prodotti di largo consumo continuano ad essere molto alti e a diminuire di quantità.
Inflazione

Ancora nessun commento

Nel carrello della spesa i prezzi dei prodotti di largo consumo continuano ad essere molto alti e a diminuire di quantità. Compresi i beni alimentari, come spiegano quasi tutte le associazioni dei consumatori che fanno i conti in tasca alle famiglie e, nelle loro proiezioni, mostrano ancora aumenti molto importanti e conseguente cautela.

Gli alimentari in crescita dell’8,3% su base annua

Nel lieve rallentamento dell’inflazione di settembre, registrato ieri dall’Istat che segnala una crescita dello 0,2% su base mensile e del 5,3% su base annua (dal +5,4% del mese precedente), spiccano ancora i dati che riguardano il paniere quotidiano: in media, in termini tendenziali i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona frenano dal +9,4% al +8,3%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dal +6,9% al +6,6%. Il lieve calo generale si deve soprattutto al rallentamento, sempre su base tendenziale dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +9,2% a +7,7%), degli alimentari lavorati (da +10,0% a +9,1%), dei beni durevoli (da +4,6% a +4,0%) e, in misura minore, dei beni non durevoli (da +5,2% a +4,8%), dei beni semidurevoli (da +2,9% a +2,4%) e dei servizi relativi all’abitazione (da +3,9% a +3,7%). Su tutti, però, pesa, in prospettiva, il riaccendersi delle tensioni sui beni energetici.

I consumi in calo

La spinta inflazionistica è ancora in atto, i consumi, sostengono le associazioni del commercio, sono in calo, e nei prossimi mesi si vedrà l’esito delle iniziative legate al patto anti-inflazione. Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, afferma che «a fronte di ulteriori segnali di rallentamento della crescita dei prezzi, i consumi rimangono ancora in terreno negativo, in particolare per quanto riguarda i volumi di vendita del settore alimentare». Dall’ufficio studi di Confcommercio ritengono prevedibile una dinamica dei prezzi più contenuta per la fine dell’anno, da cui dipenderà poi anche l’atteggiamento delle famiglie nei confronti della spesa e, di conseguenza, la performance del sistema nel complesso. Su frutta e verdura, Coldiretti rileva che per i vegetali l’aumento scende dal +20,1% del mese scorso al +13,9%, mentre la frutta è stabile. Segnali importanti, ma Coldiretti rileva che gli italiani hanno tagliato del 5% le quantità di prodotti alimentari acquistate nel 2023 e vanno a caccia dei prezzi più bassi.

Il rilancio del paniere anti-inflazione

Per questo il paniere anti-inflazione potrà avere un ruolo importante per rilanciare i consumi alimentari. Le dichiarazioni di adesione sono diverse: Coop annuncia un – 10% su 200 prodotti e il prezzo bloccato su mille prodotti, mentre Conad offrirà 600 prodotti a prezzi calmierati di qui a fine anno. Despar blocca i cartellini di 300 prodotti. Prezzi senza aumenti anche da Penny su un paniere di articoli di prima necessità. Carrefour, infine, mette nel suo carrello anti-inflazione 30 prodotti di prima necessità a 30 euro, come pasta, riso, caffè, salumi, formaggi, acqua, bevande, carta igienica.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Reddit
Tumblr
Telegram
WhatsApp
Print
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ALTRI ARTICOLI