L’Ivass e il nodo quota Bankitalia

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Statuto e composizione della nuova authority del mercato assicurativo, l’Ivass, è oggi all’esame del Consiglio dei ministri. Ma l’atteso via libera non risolverà tutte le questione legate alla modifica dell’architettura di vigilanza nel settore delle polizze che d’ora in poi, attraverso il nuovo organismo, farà capo alla Banca d’Italia. Al momento rimane ancora aperto il problema della partecipazione (4,47%) posseduta da via Nazionale nelle Generali, fonte di potenziali conflitti d’interesse. Il tema è ben presente alle autorità se in una recente intervista il direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni, ha promesso una soluzione in tempi rapidi. La quadratura del cerchio non sarà tuttavia affatto semplice. Il valore della partecipazione (872 milioni ai prezzi correnti di borsa) ed il suo valore strategico rende problematica una cessione in altre mani. D’altra parte anche il ricorso ad un trust esterno risolverebbe alcuni problemi (l’esercizio del diritto di vito in assemblea) ma non tutti. La Banca d’Italia continuerebbe a sapere di essere titolare di quel pacchetto ed ogni misura rilevante dovesse intraprendere per il settore delle polizze o, in particolare, per la compagnia triestina riproporrebbe il potenziale conflitto.

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