Il mercato scoperto di Lanciano lascia via Monte Maiella

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conto vendita brand identity merce e macchinariAffidano a un post sulla fan page di Facebook l’amarezza per lo sfratto dal cuore della città: i contadini del Mercato Scoperto di Lanciano (Chieti) non hanno ottenuto dall’amministrazione comunale la proroga richiesta.

“Dal 14 luglio siamo in Via Monte Maiella – scrivono gli associati – riqualificando uno spazio in disuso senza gravare in nessun modo sulle casse comunali, pagando anzi il suolo pubblico per l’intera durata del Mercato”.

“La prima richiesta presentata – spiegano – è scaduta il 1 settembre, alla quale abbiamo fatto seguire richiesta di proroga fino al 17 novembre. L’Amministrazione Comunale, alla quale è stato proposto il progetto senza il bisogno che facesse nulla, la stessa che con apposita delibera ha ritenuto meritevole la nostra iniziativa, ha prima approvato, per poi revocare parzialmente la concessione“.

Per questo motivo sabato 13 ottobre sarà l’ultima data in cui il Mercato Scoperto sarà in Via Monte Maiella,“dopo – annuncia il post – ci sposteremo in Via del Mare, piazzale Giudice di Pace-Ingrosso Genovesi“.

“L’Amministrazione Comunale ad oggi, nonostante le nostre richieste, non ha fornito alcun tipo di motivazione alla revoca – lamentano gli organizzatori del Mercato – né di carattere legale né tanto meno tecnico, limitandosi semplicemente a comunicarci che di fatto ci avrebbero sfrattato”.

Il nostro talento, spiegano i contadini del Mercato, è quello “di far crescere ortaggi e frutta senza l’ausilio della chimica, quello di creare nuovi oggetti con materiali di riciclo, di dare forma alla creta, di fare il pane con un lievito madre di vent’anni. Abbiamo il talento di conservare i nostri prodotti, di essiccarli, di trasformarli in marmellate, sott’olio e sott’aceto, di mungere animali e fare il formaggio, di fermentare uva e cereali per farne vino e birra, di utilizzare erbe spontanee e radici per farne liquori, di creare creme e saponi con ingredienti naturali”.

“Nel nostro Paese però – è l’amara considerazione nel post – questi talenti non contano. Conta più l’apparire dell’essere, conta più l’isolarsi del creare comunità, conta più l’apatia assoluta del volersi impegnare per qualcosa che sembra giusto”.

“Adesso abbiamo bisogno del vostro aiuto – concludono i contadini – facciamo in modo che chiunque sappia cosa sta succedendo, perché rimanere inermi è la cosa peggiore che possiamo fare. Chiediamo spiegazioni al Sindaco, ad un Assessore, ad un qualsiasi componente della Giunta che conosciamo, perché la voce di centinaia di persone non può rimanere inascoltata”.

Infine la promessa: “il Mercato Scoperto non si ferma, e continueremo a mettere tutto il nostro impegno per far sì che diventi una realtà concreta nella nostra Città”.

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